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Luca di Montezemolo a Napoli

Montezemolo a Napoli, al teatro mediterraneo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NapoliToday

 

Nonostante fosse mercoledí e con un tempo inclemente che batteva su Napoli, al suo arrivo un boato da stadio. In un teatro mediterraneo gremito, Luca di Montezemolo faceva il suo ingresso. Imprenditori come Paolo Scudieri, patron di Adler Plastic, Luciano Cimmino, amministratore delegato di Pianoforte Holding, Luigi Gorga, presidente della Banca Popolare di Sviluppo, Gianni Punzo, ma soprattutto tanta gente comune che voleva ascoltare, comprendere, capire. C´erano gli ottanta circoli presenti in regione, per ascoltare il Presidente di Italia Futura, la sua creatura che sta crescendo a passi da gigante. In platea anche Ennio Cascetta, ex assessore regionale ai Trasporti, attuale responsabile tematico Italia Futura Mobilità e infrastrutture.
Si é parlato di Monti, Europa, evasione fiscale, scuola, e soprattutto di Sud: questi i punti cardine del progetto politico lanciato da Montezemolo.

Chiede scusa per il ritardo ma precisa "non era il ritardo di Italo" l'ex presidente di Confindustria. "Vogliamo contribuire a preparare persone competenti che siano disponibili a fare politica per dare e non per ricevere - spiega - contribuire a un grande movimento popolare che sappia accogliere quei milioni di italiani oggi disgustati di andare a votare; vogliamo un movimento centrale rispetto ai problemi del paese, siamo per un centro dinamico e non basato sui compromessi".

Dopo Roma, Napoli, non una scelta casuale. "La presenza di tante persone in una città come Napoli che ha tanti problemi, é un segnale che ci dà coraggio - dice Montezemolo -. Da Napoli cominciamo un cammino per contribuire al cambiamento. La seconda repubblica ci ha lasciato solo macerie economiche, sociali ed etiche". Guardiamo, quindi, al futuro: "Lo stato deve fare un passo indietro, deve concentrarsi sulle cose per cui i cittadini pagano le tasse ed esigono servizi, a partire dalla sicurezza". Le elezioni di marzo, sono più simili a quelle del '48 che a quelle del '94. "Oggi siamo di fronte a elezioni che cadono in una crisi economica gravissima e in un momento di grave disaffezione politica. Se non siamo in grado di dar vita a un movimento che sappia accogliere diverse componenti della società civile, allora si formerà un Governo che nascerà già debole, incapace di prendere delle decisioni". "Io non mi candido a niente - ribadisce Montezemolo - a me interessa il futuro del paese. Chiedo ai tanti colleghi che stanno in tribuna di farsi avanti perché non è il tempo di tentennare".

L'unica strada per riscattare il Sud, secondo Antimo Cesaro, ideologo e coordinatore regionale del Movimento è andare "oltre il luogo comune del Vesuvio e del mandolino" . Cesaro parla di una rivoluzione culturale prima ancora che legislativa, sulla quale fondare un liberalismo solidale.

"La passione civile - dice Carlo Pontecorvo, patron di Ferrarelle - . Se siamo qui é perché riteniamo di dover condividere una prospettiva e un disagio. Rivendico la mia estraneità alla politica, o meglio alla mala politica. Affermo però di averla fatta contribuendo alla crescita sociale dei territori su cui abbiamo operato".

"Quello che abbiamo fatto é costruire una squadra, un team che non serve a esprimere l'ennesima protesta o per discutere ma per interpretare un nuovo progetto politico per il nostro Paese" dice Lorenzo Dellai, presidente della Provincia di Trento.

In conclusione si é discusso soprattutto del futuro del Paese debilitato da un ventennio di cattiva política. Ripartire da zero, rimboccarsi le maniche per superare questo grave hándicap socio-politico e guardare al futuro, anzi ad Italia Futura.-

Massimo Mastrolonardo

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