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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Il 2012 sarà un anno difficile per le imprese in Campania

La produzione nella regione sembra destinata a calare: è quanto emerge da una ricerca condotta da Ircsia che ha coinvolto 200 imprese campane. L'82% degli imprenditori si dice preoccupato

Il 2012, prima ancora di cominciare, rischia di essere un anno molto difficile per le industrie campane. E' quanto emerge da una ricerca realizzata da Ircsia nei mesi di ottobre e novembre, che ha coinvolto 200 imprese dislocate sul territorio regionale.

Il dato è stato annunciato ieri a Napoli nell'ambito di «Napoli 2020», rassegna sulla Campania e sull'economia del Mediterraneo realizzata dalla Camera di Commercio in collaborazione con il quotidiano il Denaro e inserita nel Giubileo per la città.

L'82% degli imprenditori campani, come si legge sul Corriere del Mezzogiorno, è preoccupato per il 2012 e pensa che la produzione diminuirà.

Agli imprenditori sono state poste domande sul futuro e sulle eventuali soluzioni da proporre per risollevare le condizioni economiche e occupazionali della regione.

Dallo studio emerge un alto dato preoccupante: per l'89% delle imprese gli ordini interni sono in caduta libera nel 2012 rispetto al 2011; il 22% degli intervistati ha dichiarato un calo di fatturato.

Cala anche la fiducia delle imprese nelle istituzioni come Comune e Provincia, mentre il 53,3% degli imprenditori ritiene un ottimo alleato la Camera di Commercio e le associazioni di categoria (46,1%).

Una soluzione per il 92% delle imprese potrebbe essere la riduzione generalizzata della pressione fiscale. Unico dato positivo sono le esportazioni: il 45% delle imprese vende sui mercati esteri.

«Siamo in crisi, è uno tsunami violentissimo, non è una novità rischiamo moltissimo — spiega il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro — ed è ovvio visti i dati di questa ricerca che il mondo dell'impresa sia preoccupato; una nota positiva è che l'esport va bene e significa che siamo ancora competitivi, dobbiamo lavorare su questo».

«Nessuno sa come uscire dalla crisi. Piccole e medie imprese sono in difficoltà, bisogna aprire ai fondi europei e aiutare le imprese ad accedere al credito. Inutile sottolineare che è necessario il dialogo con il Governo per avviare forme di investimento non assistenziali che possano produrre lavoro e ridurre la pressione fiscale», ha affermato Maurizio Maddaloni, presidente della Camera di Commercio di Napoli.

 

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