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Economia Nola

Fiat di Nola, il 14 luglio scade la cassa integrazione per 286 operai

"Il polo è stato ridotto ad una grande 'bancarella' di prodotti made in China", lamentano i sindacati di Pomigliano, che annunciano iniziative per i cassintegrati degli stabilimenti di Pomigliano, Nola ed indotto

Per i 286 lavoratori del reparto logistico Fiat di Nola il 14 luglio scadrà la cassa integrazione. "Il polo si appresta a diventare solo una grande 'bancarella' di prodotti made in China", sottolineano dallo Slai Cobas di Pomigliano d'Arco, annunciando, per domani, un attivo operaio per discutere della prossime iniziative di lotta volte ad assicurare "un futuro occupazionale a tutti i cassintegrati dello stabilimento Fiat di Pomigliano, Nola ed indotto".

"Per i lavoratori di Nola non è stata ancora rinnovata la Cig - spiegano dal sindacato di base - e lo stabilimento è un vero e proprio 'emblema' dei cosiddetti piani industriali della Fiat. Da anni sono in Cig e senza mansioni o missioni produttive, svelando, quindi, quello che è il piano di deindustrializzazione del Lingotto in Italia. La 'logistica' si limiterà all'accoglienza di manufatti provenienti dalla Cina, diventando una grande bancarella stile mercato partenopeo di prodotti made in China".

Per i lavoratori di Nola, è previsto, la prossima settimana, l'esame congiunto tra Fiat e sindacati per discutere del rinnovo per un anno della Cig. "Intanto - concludono dallo Slai Cobas - ai 7,6 miliardi di euro di finanziamenti di Stato ricevuti in questi decenni dalla Fiat per una 'ristrutturazione infinita' fatta di chiusura, delocalizzazione impiantistica e tagli occupazionali, altri miliardi di euro gli sono erogati dall'Inps a copertura della Cig per tutte le fabbriche del gruppo".

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