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Economia

Dipendenti Eutelia: “In piazza per sensibilizzare tutti”

Gli ex dipendenti Eutelia da luglio non percepiscono più lo stipendio e non possono accedere neanche alla cassa integrazione. Sono scesi in piazza con l'operazione “arancia meccanica”, i ricavati andranno ai coltivatori e tecnici senza stipendio

"Siamo scesi in piazza per sensibilizzare tutti, dalle amministrazioni comunali e regionali ai cittadini, sulla nostra condizione, su come ci è stato portato via il lavoro da un giorno all’altro”. A parlare sono alcuni lavoratori, o per meglio dire oramai ex dipendenti, dell’Eutelia, una società toscana specializzata in telecomunicazioni. Da luglio gli oltre 100 tra ingegneri, project manager e programmatori informatici del distaccamento del capoluogo partenopeo non ricevono lo stipendio e ad ottobre hanno deciso di occupato la sede di San Giovanni a Teduccio.

  Ci è stato portato via il lavoro da un giorno all’altro  
A giugno l’Eutelia, che fino a qualche anno fa era ritenuta un colosso dell’Information Technology, è entrata in crisi ed ha venduto tutto il pacchetto di lavoratori ad una nuova società. Dopo il passaggio ad Agile srl i lavoratori hanno iniziato a non percepire più  lo stipendio. Per far fronte alla nuova situazione di estremo disagio gli ex della società toscana, insieme al Partito di Rifondazione Comunista, hanno ideato l’operazione “arancia metalmeccanica”: una vendita di arance siciliane in retine da 2,5 chili al costo di cinque euro. I ricavati verranno successivamente divisi tra i coltivatori e i tecnici informatici rimasti senza stipendio.

È questa la protesta di chi da un giorno all’altro ha visto crollarsi il mondo addosso ed è rimasto senza soldi né occupazione. Nell’80% dei casi si tratta di lavoratori con famiglia ed erano gli unici portatori di reddito. Oggi sono quasi ridotti alla fame. Negli stand espositivi non solo arance ma anche dolci di Natale, bicchieri e piatti di ceramica decorati e dipinti a mano. Hanno messo tutto in vendita in Piazza Trieste e Trento.
“Il nostro è un banco di orgoglio e dignità, per dimostrare che siamo uomini e donne dalle mille risorse”: spiegano i dipendenti scesi in piazza. Sotto il gazebo anche Federico Libertino, segretario regionale Cgil: “Siamo di fronte a lavoratori altamente professionalizzati. Cervelli che rischiamo di perdere”.
Oltre al danno anche la beffa. Gli ex dipendenti, infatti, oltre a non percepire lo stipendio da mesi, non possono accedere neanche alla cassa integrazione ordinaria in quanto il loro licenziamento non è stato ancora ufficializzato, infatti si prevede che la lettera di licenziamento scatti a gennaio inoltrato.
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