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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Fuorigrotta

"Cura Italia", il patron di Edenlandia sul decreto: "Insufficiente. Rischio fallimento per molte imprese"

Ginaluca Vorzillo, leader del gruppo Gcr Outsider Holding e del parco divertimenti, ha riunito 32mila imprenditori in un gruppo Facebook dedicato all'emergenza Coronavirus. Le sue ricette anti-crisi

Il decreto "Cura Italia", il pacchetto di misure presentate dal Governo per contrastare l'emergenza economico-finanziaria creata dal Coronavirus, ha ricevuto molte critiche soprattutto dal mondo dell'imprenditoria. 

NapoliToday ha intervistato al riguardo Gianluca Vorzillo, patron di New Edenlandia Spa, società che detiente la gestione del parco di Fuorigrotta e del gruppo Gcr Outsider Holding, che ha riunito una serie di imprenditori nel gruppo "Uniti per le imprese Covid emergenza Italia", per tentare di trovare una strada comune in questo difficile momento economico.

-Gianluca Vorzillo, com'è la situazione economico-finanziaria attuale?
"Domenica scorsa in Edenlandia abbiamo fatto una tavola rotonda con altri imprenditori che hanno attività al nord. Siamo fermi già da febbraio, non da oggi. Chiediamo un congelamento dei pagamenti fiscali e societari al Governo. Compriamo merce in anticipo, quando viene a mancare la liquidità non si riesce a pagare l'impresa. Si trovano difficoltà perchè manca proprio la liquidità. Prevedo scenari apocattilici nei prossimi due mesi".

-Non sei stato tenero con il decreto Cura Italia, cosa imputi al Governo e che misure andrebbero fatte per aiutare le imprese?
"Va sospeso tutto, quando chiudo attività al dettaglio nel terziario, sospendo in automatico tutta la filiera. Bisogna sospendere qualsiasi tipo di pagamento, serve un sostegno minimo alle famiglie e riaprtire alla grande quando il numero di contagi sarà vicino allo zero. Stessa cosa con i fitti privati e pubblici. Non ho apprezzato il pagamento delle tasse posticipato. In uno stato di emergenza è stato sbagliato impattare solo sui ricavi e non sui costi. E' un grave errore".

-Personalmente, come stai vivendo questo periodo?
"Lavoro, oltre Edenlandia rappresento una holding strutturata su diversi settori, fino a qualche giorno fa facevamo consegne all'estero, la Russia è il nostro primo mercato per l'abbigliamento, ma c'è stato un fermo dal Governo centrale. Ora cerco di dare voce alle problematiche delle imprese. Sto confortando le persone al telefono. questo solo posso fare. Ci sono 32mila persone nel gruppo Facebook che ho creato per l'emergenza. Rappresentiamo buona parte del pil della Campania".

-Su Edenalandia cosa puoi dirci? Che futuro prevedi?
"Il futuro di Edenlandia lo vedo abbastanza positivo, come per tutte le mie attività. da imprenditore devo immaginare sempre scenari positivi. Però non abbiamo certezze sulla durata della pandemia. Abbiamo attivato la cassa integrazione in deroga per i dipendenti di Edenlandia e chiesto il blocco del fitto alla Mostra d'Oltremare tramite il comune. Abbiamo fatto un investimento di 8 milioni e mezzo 18 mesi fa che si ammortizzano su base quinquennale. Siamo solo al primo anno e mezzo, ora sopperiamo noi, poi vediamo dove arriviamo sperando in un aiuto anche dai fornitori, visto che siamo tutti sulla stessa barca".

-Speranze e previsioni sul futuro post emergenza Coronavirus?
"Abbiamo assunto consapevolezza socio-sconomico-finanziaria che le misure del Governo non bastano. L'Italia perderà da ora fino a fine giugno 300 miliardi di ricavi. Molte aziende al sud falliranno. Servono interventi migliori a gamba tesa, come fa il governo tedesco, servono più risorse. E' dura però, ma siamo abituati come popolo a soffrire e passerà anche questa".

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