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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Il Comune di Napoli guarda alle criptovalute. De Magistris: "Pronti a sperimentarle"

L'ente di Palazzo San Giacomo ha istituito di recente anche un gruppo di studio su blockchain all'interno di attività amministrative

Il Comune di Napoli guarda con grande interesse alle criptovalute. Nei mesi scorsi l'ente di Palazzo San Giacomo ha istituito anche un gruppo di studio su base volontaria, con oltre 300 adesioni da tutto il mondo, sulla tecnologia blockchain all'interno delle attività amministrative.

Il gruppo di lavoro avrà il compito di elaborare ed eventualmente attuare obiettivi legati alla tecnologia blockchain. In particolare:

A) utilizzo di una "blockchain" in uno dei processi amministrativi della macchina comunale
B) accettare pagamenti in criptovalute, ad esempio per l'accesso al Maschio Angioino o per pagamenti di servizi
C) attuare una raccolta fondi basata su criptovalute
D) generare, distribuire e utilizzare una nuova criptovaluta (ICO) legata all'economia della città.

Di questa possibilità ne ha parlato il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris nel corso di una lunga intervista rilasciata a Cointelegraph: "Napoli è considerata la capitale del Mediterraneo, in questi anni abbiamo introdotto importanti innovazioni in ambito amministrativo attuando una vera democrazia di prossimità, basti pensare alle nostre delibere ritenute 'innovative', come il registro delle unioni civili, l'uso collettivo dei beni pubblici la cui nostra esperienza è esportata e considerata un modello per tante città italiane ed europee. Siamo stati la prima grande città ad emettere la nuova carta d'identità elettronica presso i nostri 24 sportelli anagrafici e così via. Allo stesso modo ipotizzare un'economia che si appoggi sulla blockchain, basata sulla partecipazione popolare alla base di un modello di autogoverno, può essere una valida soluzione ai vincoli normativi e storici della finanza tradizionale. Affiancare una nuova economia rappresentata dalle criptovalute all'economia tradizionale può comportare agli oltre 3,5 milioni di abitanti della Città Metropolitana di Napoli un potenziale economico enorme".

"C'è da fare, inoltre, una considerazione. La città di Napoli negli ultimi anni è la città d'Italia con il maggior incremento turistico, il nostro aeroporto cittadino è primo per transiti, Napoli è la città più ricercata in ambito turistico sui portali web. Questa rivoluzione avvenuta in pochi anni comporta un adeguamento della domanda e dell'offerta. Vuol dire migliorare i nostri servizi, il trasporto pubblico e tra questi sperimentare sistemi innovativi di pagamento, quindi attrarre un target ben diverso facilitando la diffusione sul proprio territorio di sistemi alternativi di pagamento elettronico. Guardiamo con grande interesse alle esperienze di altre città come Rovereto o di altri comuni in Europa, come in Portogallo, Barcellona, la vicina Svizzera, ma nel nostro caso vogliamo aprire questa nuova tecnologia ai possessori di criptovalute, generando nuova economia in città indipendente dalla nascita di una nostra valuta, il cui processo sarà lungo ma partecipato come lo dimostrano gli oltre 300 esperti da ogni parte del mondo che hanno aderito alla nostra 'chiamata pubblica'. Noi vogliamo coinvolgere associazioni di commercianti, categorie imprenditoriali in città che possono già con l'attuale disponibilità di criptovalute ampliare il loro mercato. La nascita di una nostra ICO da rendere compatibile o conforme ad altre realtà già presenti in Europa può rappresentare uno degli obiettivi del nostro progetto Napoli Autonoma, basando l'economia sulle peculiarità storiche della città, alimentando economia reale basata sui nostri prodotti, sulla qualità del nostro artigianato, dell'offerta turistica, dei nostri beni monumentali, del nostri prodotti alimentari, un'economia basata sul valore storico e sociale della città di Napoli", ha aggiunto il primo cittadino partenopeo.

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