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Economia

Termina la protesta degli operai dell'ex Cdr di Giugliano

Si è conclusa la protesta degli operai dell'ex impianto Cdr di Giugliano in Campania che stamani, per il secondo giorno consecutivo, erano saliti sui tetti degli edifici della struttura minacciando di lanciarsi nel vuoto

La protesta messa in atto dagli operai dell'ex impianto Cdr di Giuglano si è conclusa. I lavoratori, per il secondo giorno consecutivo, erano saliti sui tetti degli edifici della struttura minacciando di lanciarsi nel vuoto.

L'impianto era stato sottoposto, nel corso degli ultimi 5 mesi, a una ristrutturazione straordinaria e lunedì scorso si sarebbe dovuto tenere un test completo della struttura, attraverso una simulazione. La protesta degli operai, in tutto 68, è stata motivata dai lavoratori con la decurtazione dei salari da loro quantificata tra i 300 e i 400 euro mensili.

"I lavoratori hanno capito che avevano imboccato una strada senza uscita", ha detto Aldo Amitrano, direttore tecnico dell'azienda, il quale ha anche annunciato che il test dell'impianto, programmato per lunedì scorso e rinviato a causa della protesta dei lavoratori, si terrà tra circa un'ora.

"L'azienda ha ribadito di volere riprendere le trattative solo dopo il rientro della protesta, attuata peraltro fuori da ogni regola", ha aggiunto Amitrano. "Non è stato trovato alcuno accordo - sottolinea l'ad di Asia Daniele Fortini all'Ansa - le trattative però riprenderanno con le organizzazioni sindacali nei prossimi giorni". "Siamo fermamente convinti che non si deve trattare sotto ricatto: i lavoratori riprendano le lavorazioni e le trattative con le parti sociali riprenderanno celermente".

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