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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

"Occorre chiarezza sui cibi della Terra dei Fuochi”

Coldiretti scrive alla Regione perché si intervenga: l'ondata di allarmismo sui cibi tossici potrebbe danneggiare un settore, quello agro alimentare, tra i più floridi della Campania

Coldiretti Campania, in una lettera inviata alla Regione ed ai sindaci dei comuni interessati, lancia l'allarme per il comparto agricolo: “Le istituzioni facciano subito chiarezza e diffondano 'dati certi' sugli scandali dei rifiuti della Terra dei Fuochi e ciò per tutelare agricoltori e consumatori, altrimenti un intero comparto in Campania andrà definitivamente al tappeto”.
Le aziende agricole e di allevamento in Campania sono oltre 135mila, l'8 per cento del Paese, e si tratta dell'unico settore in controtendenza nel creare lavoro, con un recente aumento del 10,6 per cento delle assunzioni. Un'eccellenza - 13 dop, 8 igp, 4 docg, 15 doc, 10 igt e 335 prodotti tradizionali – che rischia in seguito alle recenti polemiche di venire gravemente danneggiata.

Quello dei roghi e dello sversamento di rifiuti tossici “nelle nostre campagne è una innegabile ed enorme tragedia – scrivono Prisco Lucio Sorbo e Gennarino Masiello, rispettivamente direttore e presidente della Coldiretti Campania – ma noi abbiamo una responsabilità: dobbiamo pretendere chiarezza e dati certi e dobbiamo pretendere che nelle zone realmente inquinate si avviino immediatamente le bonifiche”. La loro missiva è diretta soprattutto al presidente della Regione Caldoro ed agli assessori Nugnes (agricoltura) e Romano (ambiente).

L'organizzazione professionale agricola lamenta interventi di bonifica rinviati per negligenza degli enti pubblici. La parola d'ordine richiesta da Coldiretti è chiarezza: “nulla o poco più sappiamo del reale impatto dello sversamento e dei roghi di rifiuti tra il Napoletano ed il Casertano”, eppure “tra la popolazione si sta diffondendo il terrore, l'economia di questi territori è già letteralmente in ginocchio”. Una “ondata di allarmismo che rischia di mettere in ginocchio l'economia dei nostri territori”. “Al momento, secondo i pochi dati ufficiali che sono stati resi pubblici, le zone interessate da questa tragedia sono limitate – continua Coldiretti – mentre la stragrande parte del nostro territorio continua a produrre eccellenze dell'enogastronomia italiana”.

Occorre far presto – continua Coldiretti – perché si sta “diffondendo il terrore tra la popolazione”, la gente “non compra più”, e si registra “un danno incalcolabile”. Anche nelle esportazioni, settore trainante mai come negli ultimi tempi: 2,1 miliardi di euro di fatturato solo nel terzo trimeste 2012, più che in tutto il 2011.

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