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Economia

"Lo sfascio del trasporto pubblico in Campania": i dati di Legambiente

Nell'occhio del ciclone soprattutto la Circumvesuviana, che si conferma tra le peggiori linee ferroviarie d'Italia

Ancora una volta impietoso col trasporto pubblico campano il rapporto Pendolaria di Legambiente. Nella sua edizione 2018, in particolare, la Circumvesuviana è segnalata tra le 10 linee peggiori d'Italia.

I disagi per l'utenza sono gli stessi di sempre: treni sempre più in ritardo, corse soppresse a sorpresa, il tutto "a testimoniare l'insufficiente qualità del servizio che accomuna diverse aree del Paese".
La speranza, esplicitata da Legambiente, è che la tendenza si inverta grazie alla prevista spesa di 220 milioni per nuovi treni.

Male anche la Circumflegrea

Un altro vettore Eav che si segnala negativamente nel rapporto di Legambiente è la Circumflegrea. Come sottolineato da Pendolaria, soltanto nel maggio del 2017 sono stati riavviati i lavori – dopo 5 anni di stop – relativi al raddoppio della linea nella tratta tra le stazioni di Pisani e di Quarto.
Al termine dell'intervento, la linea vedrà la frequenza dei treni passare dagli attuali 20 minuti a 10, per un costo totale di 535 milioni di euro.

"Quando si parla di incompiute in Italia – ha spiegato Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania – ci si concentra sempre sulle grandi opere, senza guardare a quelle più urgenti che sono proprio dove c'è larga parte della domanda di trasporto nel nostro Paese. È necessario un cambio di passo radicale".

"Sfascio del trasporto pubblico in Campania"

Per quanto riguarda la Campania, Legambiente parla a chiare lettere di "sfascio del trasporto pubblico". In tutto i treni sono 370, con convogli che hanno un'età media di 19,8 anni. Inoltre, si è tagliato negli ultimi 8 anni il 15,1 percento dei treni in circolazione, a fronte di un aumento record del prezzo dei biglietti pari al 48,4 percento.

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