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Economia

Campania, maglia nera al Sud per numero di vittime sul lavoro

L'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre presenta l'ultima indagine sul fenomeno delle morti bianche condotta dagli sulla base di dati INAIL

“C’è una media che, purtroppo, racconta molto bene il dramma delle morti bianche al Sud. Con 8 vittime al mese tra Campania, Calabria, Basilicata e Puglia. E la metà dei decessi è stata registrata in Campania dove, nel primo quadrimestre 2016, ogni mese hanno perso la vita 4 lavoratori. Una tragedia alla settimana che fa emergere nitidi i contorni e i contenuti di uno dei problemi più gravi del nostro Paese. Ma, chissà perché, ancora a livello politico non assistiamo ad un dibattito visibile e concreto su questo fronte”. E’ con questi dati e con questo commento che l’ingegner Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, presenta l’ultima indagine condotta dagli esperti dell’Osservatorio sul fenomeno delle morti bianche in Campania sulla base di dati INAIL. Con un unico dato che sembra essere positivo, ovvero il decremento della mortalità rispetto al primo quadrimestre 2015 quando i morti in occasione di lavoro erano 19.

Un’elaborazione dettaglia che stila la classifica della prima parte dell’anno delle province più colpite dagli infortuni mortali. Così, al primo posto troviamo Napoli con 6 vittime rilevate in occasione di lavoro, seguita da Salerno 5 vittime, da Caserta 3 vittime (di cui 1 in itinere), e da Benevento ed Avellino con 1 vittima.

Napoli e Salerno, poi, entrano tragicamente anche nella graduatoria nazionale al terzo e quarto posto per numero di vittime in occasione di lavoro dopo Cuneo (8 vittime), Bologna, Torino e Roma (7 vittime).

Freddi numeri dietro ai quali si celano tragedie immani per tutti i familiari che restano a sopportare il dolore per i loro cari deceduti mentre svolgevano il proprio lavoro. Un dramma che, a livello nazionale, parla di 206 decessi registrati in occasione di lavoro e di 65 infortuni mortali occorsi in itinere. Nel Sud, invece, dove ad indossare la maglia nera è la Campania - con la metà dei casi di infortuni mortali - si contano 32 decessi in totale rilevati in occasione di lavoro. (In Puglia 11, in Calabria 4, in Basilicata 2).

Osservando ancora il panorama nazionale si scopre, poi, come la Campania sia al sesto posto per numero di vittime sul lavoro dopo il Veneto (17), la Toscana (19), il Piemonte (20), l’Emilia Romagna (24) e la Lombardia che al primo posto, ne conta 25 di decessi nel primo quadrimestre 2016. La Campania fa, inoltre, rilevare un’incidenza di mortalità sulla popolazione lavorativa superiore alla media nazionale (con un indice pari a 9,5 contro una media nazionale di 9,2). Mentre, per quanto riguarda la fascia d’età più colpita è soprattutto quella dei cinquantenni insieme a quella dei quarantenni a far rilevare lo scenario più tragico.

E la morte in Campania, stando ai dati elaborati dall’Osservatorio mestrino fino al primo quadrimestre 2016, si incontra soprattutto nel settore delle costruzioni e del commercio. Nel 2015, invece, i decessi rilevati in occasione di lavoro nella regione erano 87.

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