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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Parola d'ordine "risparmio": accorpamento di enti e sedi e tagli delle poltrone

"Trasferimento di servizi dislocati in sedi uniche, meno partecipate, meno amministratori, una centrale unica di acquisti e costi per il materiale sanitario, un tetto di spesa per la sanità più basso e niente debito"

Campania, la parola d'ordine della Regione è "risparmiare". Accorpamenti di sedi, riduzione delle partecipate e delle poltrone e un minore tetto di spesa che non produca debito: tutti i tagli che portano risparmia sono stati riassunti ieri in un servizio andato in onda durante la trasmissione televisiva "Ballarò".

Il primo esempio è quello del trasferimento di tutti i servizi dell'Asl Napoli 1, prima dislocati in vari punti della città di Napoli e ora tutti accorpati in un unico stabile, accanto alla direzione. "Una operazione che ha portato un risparmio di oltre 5 milione di euro" ha spiegato il direttore Antonella Guida.

Sforbiciata anche alle partecipate: da 34, in due anni sono passate a 18 e "dovranno diventare 10" spiega l'assessore regionale al Bilancio Giancane. Da 170 amministratori si è passati, al momento a 54.

Dieci i consiglieri di amministrazione per ogni partecipata, quindi 30 in totale che percepiranno 50 mila euro per una spesa totale di 1,5 milioni di euro. "Una differenza con il passato di 7 milioni di euro sono con gli amministratori" dichiara ancora l'assessore.

Infine, l'esempio della centrale unica di acquisti e costi per il materiale sanitario (siringhe, garze, defibrillatori ecc..) necessario alle Asl. Altra procedura che, secondo quanto dichiarato da Franco D'Ercole, A.D. della Società Regionale Sanità Campania,  ha portato notevole risparmio e uniformato i costi.

"Abbiamo azzerato il deficit sanitario e siamo ormai quasi in attivo" ha detto il Governatore Caldoro. Il presidente della Regione ha spiegato che "prima del 2009 non c'erano limiti alla spesa, o meglio c'erano, ma erano molti alti: 3,6 miliardi in più si producevano circa 700 milioni di debito, oggi il tetto di spesa è di 2 miliardi e 250 milioni senza poterci indebitare".

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