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Economia

Turismo, a Napoli agosto nero. Federalberghi: “Confidiamo nel Forum delle Culture”

Il calo è stato dell'1,3% rispetto allo scorso anno. Mancano all'appello soprattutto gli stranieri. Naldi: "L'anno scorso c'era il World Urban Forum, quest'anno ancora aspettiamo il CdA di Mostra d'Oltremare"

Passo indietro del turismo partenopeo rispetto allo scorso anno. Federalberghi segnala una flessione ad agosto dell'1,3%. Si passa, infatti, dal 59,3% delle camere occupate del 2012, al 58% del 2013: un dato che si aggiunge al calo persino superiore del mese di luglio, passato dal 70% del 2012 al 68% del 2013. Eppure il 2012 aveva dato segnali positivi, con un +2,4% rispetto al 2011. Si pensava potesse essere indice di una lenta risalita, ma non è andata così. In realtà, mentre il numero degli italiani resta stabile (-0,1%), il segno negativo è da attribuire soprattutto ai turisti stranieri (-1,2%).

“Abbiamo apprezzato gli sforzi di strutture come il San Carlo, rimasto aperto ad agosto per le visite guidate al teatro, o del Museo di San Gennaro che perfino a Ferragosto era a disposizione dei visitatori – spiega il presidente di Federalberghi Napoli, Salvatore Naldi – Il sistema deve però essere più ampio e coinvolgere tutte le forze politiche e sociali della città, perché si possa avere un serio e duraturo rilancio del turismo a Napoli”.

“Anche se non si tratta di numeri molto elevati, il dato può essere letto come un campanello di allarme per un finale del 2013 che è costretto a confidare nel Forum delle Culture, vista la mancanza di congressi di spessore internazionale – aggiunge Naldi – Una debolezza che potrebbe essere risolta da una Mostra d'Oltremare finalmente efficiente che, invece, attende ancora la stabilità del suo CdA”.

“Nel 2012 le percentuali, positive, furono, infatti, influenzate molto del World Urban Forum che riempì la città alla fine di agosto, e anche dalla massiccia presenza di migranti libici, ora ripartiti, che occupavano alcuni alberghi”, sottolinea. “Con fatturati fermi e un forte incremento della tassazione – conclude Naldi – il settore rischia di riattraversare una crisi mai sopita. L'ombra di una Tares troppo esosa, ormai prossima all'entrata in vigore, è come una minaccia sulle finanze di tutta la filiera turistica. Sono previsti, infatti, aumenti consistenti proprio per gli alberghi che da tempo si battono per una rideterminazione delle aliquote”.

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