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Cultura Chiaia / Piazza Vittoria

Villa Comunale, il giardino delle otto fontane

La passeggiata lunga oltre un chilometro, da piazza Vittoria a piazza della Repubblica, fu voluta da Ferdinando IV di Borbone

Matilde Serao la guardava, mentre era intenta a scrivere, dal balcone della sua casa alla Riviera di Chiaia; molti l’hanno paragonata – trovandola addirittura più bella – alle Tuileries di Parigi (tanto da essere a lungo chiamata comunemente “Tuglieria”). È la Villa Comunale di Napoli, che si estende da piazza Vittoria (dove si trova l’ingresso principale) a piazza della Repubblica per oltre un chilometro (110.000 metri quadrati di superficie recintata), separando di fatto il mare e la Riviera di Chiaia. Prima di diventare giardino pubblico alla fine del Settecento, lo stesso tratto era già – da circa un secolo - occupato da una lunga passeggiata con doppio filare di alberi e tredici fontane, come voluto dal viceré duca di Medinacoeli che aveva fatto bonificare l’area e lastricare la strada.

Cento anni più tardi, intorno al 1778, Ferdinando IV di Borbone la trasformò, attraverso l’opera di Carlo Vanvitelli (figlio del celebre Luigi) che ne curò l’ingresso principale, in un vero e proprio giardino pubblico, nel quale passeggiavano i nobili napoletani ed erano sgraditi i poveri e i malvestiti. Il suo intento era imitare quanto fatto da suo padre Carlo III di Spagna lungo il Salon del Paseo del Prado di Madrid. Così, anche la capitale del Regno delle Due Sicilie ebbe il suo giardino regale. Lecci, pini, palme, eucalipti: era un vero e proprio parco, che fu curato dal giardiniere reale Felice Abbate.

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