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Cultura

“Vico dei Sospiri” a Chiaia: sapete perché si chiama così?

Secondo alcuni questa antica stradina prenderebbe il nome dai sospiri dei condannati a morte che attraversavano questo vico prima di arrivare al patibolo allestito dai boia in Piazza Mercato

Il Vico dei Sospiri è una stradina del quartiere napoletano di Chiaia, oggi sede di eleganti boutique e numerosi localini alla moda. Ma perché si chiama così? Come si presentava in origine questo vicolo? Secondo alcuni questa antica strada prenderebbe il nome dai sospiri dei condannati a morte che erano diretti al patibolo allestito dai boia in Piazza Mercato. Anticamente, infatti, le esecuzioni dei condannati si svolgevano proprio in questa piazza poco distante da Chiaia. I cortei dei condannati arrivavano al palco da questa stradina, mentre ad attenderli in piazza c’era la folla che sghignazzava ed imprecava contro di loro. Una volta usciti dal vicolo, i condannati venivano umiliati con sputi e pietrate dal pubblico. Spesso in un giorno si svolgevano anche più esecuzioni, per questo motivo venivano allestiti, oltre al patibolo al centro della piazza, anche palchetti sui quali i saltimbanchi si esibivano e divertivano la folla. Tra i condannati illustri che hanno attraversato questo vicolo ricordiamo Eleonora Pimentel Fonseca, la famosa poetessa portoghese che prese parte ai moti insurrezionali del 1799. Enzo Striano, nel suo celebre romanzo “Il resto di niente”, racconta il sacrificio di questa donna, colta e intellettuale, che, nonostante fosse derisa dai napoletani, lottò fino alla morte per la "loro" libertà.

Tornando al nome di questo storico vicolo, l’appellativo datogli a partire dal 1800, farebbe, quindi, riferimento ai sospiri degli impiccati: il suo nome completo era, infatti, “Vico sospira bisi”, traduzione di “suspire ‘e ‘mpise” (sospiri di impiccati). Secondo un’altra tesi, invece, i sospiri non sarebbero quelli dei condannati a morte ma quelli degli innamorati che attraversano questa stradina, come suggerisce da sempre il vicino Vico Belledonne. A rendere un po' confusa la toponomastica del quartiere sarebbero stati gli importanti lavori urbanistici durante il Risanamento che hanno arretrato rispetto al mare la Riviera di Chiaia.

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