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Sabato, 20 Aprile 2024
Cultura Avvocata / Via Benedetto Croce, 28

"Genealogie della modernità", una raccolta di saggi che mette in discussione l'idea di modernità

Lunedì 23 ottobre, alle 18:00, la presentazione da Ubik, in via Benedetto Croce. Il libro, curato da Carmine Conelli ed Eleonora Meo, affronta un quesito: "Come si diventa moderni?". La postfazione è di Iain Chambers

Lunedì 23 ottobre alle ore 18.00 verrà presentato ufficialmente presso la libreria Ubik di Napoli (Via Benedetto Croce, 28) il libro “Genealogie della modernità. Teoria radicale e critica postcoloniale” (Meltemi 2017), una raccolta di saggi curata da Carmine Conelli ed Eleonora Meo, dottorandi in Studi Internazionali presso l’Università “L’Orientale” di Napoli, dove svolgono lavori di ricerca nell’ambito degli studi culturali e postcoloniali.
Il volume, che riunisce i contributi di studiosi importanti come Sandro Mezzadra, Stefano Visentin, Raffaella Baritono, Fabio Frosini, Sandro Chignola, Fiorenzo Iuliano, Miguel Mellino, Lidia Curti, Barbara Aramini e presenta una postfazione a cura di Iain Chambers, tenta di mettere in discussione l’idea di modernità come uno dei principali pilastri della struttura discorsiva del pensiero occidentale che ha permesso all’Europa, per secoli, di occupare un ruolo egemonico a livello globale. Provando a guardare all’intero processo di formazione della modernità da angolazioni inedite, la domanda che gli autori e i curatori del volume si pongono è: come si diventa moderni? Cosa significa ‘essere moderni’? L’obiettivo del libro è dunque ripensare la modernità attraverso l’analisi delle molteplici narrazioni del soggetto moderno e del suo rapporto con il colonialismo. I saggi, che propongono una rilettura di alcune delle più importanti figure intellettuali che hanno segnato il pensiero critico moderno (Marx, Fanon, Davis, Gramsci, Foucault, Spivak, Sartre, de Beauvoir, Lacan), saranno presentati in quest’occasione da Laura Bazzicalupo (docente di Filosofia Politica presso l’Università di Salerno), Alessandro Arienzo (docente di Storia delle Dottrine Politiche presso l’Università Federico II di Napoli) e Francesco Festa (Ricercatore indipendente, dottore di ricerca in Storia contemporanea dell'Europa mediterranea).

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