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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cultura

Quando Totò aderì alla massoneria: ritrovato il “testamento spirituale”

Antonio de Curtis entrò nella Fulgor artis romana nel '45, per entrare “in sonno” pochi anni dopo. “Non fu molto attivo, se ne andò deluso”, spiega l'esperto Ruggiero di Castiglione

La data è il 9 aprile 1945, la firma è Antonio de Curtis Gagliardi: Totò. Pare sia stato ritrovato il modulo riempito dal “principe della risata” per aderire alla loggia massonica Fulgor di Monte di Dio. A riportare la notizia è Repubblica Napoli.

Nel “testamento spirituale” (è così che viene chiamato), Totò rispose a tre domande. "Che cosa dovete all'umanità?", recitava la prima. L'attore rispose: “Amare il prossimo come se stessi. Aiutarlo, fare del bene senza limiti di sorta". Alla seconda, "Che cosa dovete alla patria?", scrisse invece: "Tutto, anche il sacrificio supremo". Infine alla terza, "Che cosa dovete a voi stesso?", il Antonio de Curtis scrisse: "Niente all'infuori del miglioramento spirituale".

Totò divenne Maestro nella loggia Fulgor artis, aveva la possibilità di accettare nuovi massoni a Capri. Poi andò “in sonno” agli inizi degli anni '50. A raccontarne la storia da massone è Ruggiero di Castiglione, partenopeo 45enne romano d'adozione e studioso di massoneria. "Non fu molto attivo come massone – spiega de Castiglione – se ne andò deluso: la loggia non soddisfaceva i suoi ideali di benefattore assoluto".

Ma perché aderire alla massoneria? Secondo de Castiglione, lavorando a Roma Totò si ritrovava saltuariamente a visitare una Napoli gravemente danneggiata dalla guerra. “Voleva fare beneficenza”, prosegue Castiglione, che presenterà un libro sul tema.

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