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Cultura

Toni Servillo e il suo teatro nel libro di Anna Barsotti

La docente dell'Università di Pisa ha scritto un saggio su "Il tetaro di Toni Servillo", presentato oggi pomeriggio nella sala Rari della Biblioteca Nazionale di Napoli

Entra in sala accolto da un applauso scrosciante, di grigio vestito con una camicia bianca candida, si accomoda al tavolo di presidenza e poi, sigaro in bocca, chiede al fratello Peppe di dargli gli occhiali. Peppe gli passa lo zaino dal quale non vengono fuori gli occhiali. Comincia la presentazione del libro "Il teatro di Toni Servillo", scritto dalla professoressa Anna Barsotti e lui, il protagonista, Toni Servillo, è proprio lì accanto a lei, con il suo sigaro tra le mani, non resta mai fermo, ma per un attore è quasi impossibile essere in scena e star fermi.

A introdurre i lavori è il Prorettore dell'Università Federico II, Arturo De Vivo che ricorda il legame di Toni Servillo con l'Ateneo federiciano, dove ha presentato i Promessi Sposi e ha inaugurato la sala cinematografica del centro universitario di San Giovanni a Teduccio, unica del circondario.

La professoressa Barsotti racconta il "suo" Servillo in un libro dalla lunga gestazione, ben dieci anni, in cui la docente dell'Università di Pisa ha avuto modo di studiare la mimica, la voce, il timbro, l'intonazione, la presenza scenica di Toni Servillo. Nel suo saggio Barsotti pone l'accento sull' attore di teatro più che sull'uomo di cinema, sin dagli esordi al Teatro Studio di Caserta," dove si lavorava sulla luce, sul corpo, fino alla dissezione del corpo".

Quello che ha folgorato la docente è la silhouette di Servillo in Zingari di Raffaele Viviani e sottolinea "come questa capacità di Servillo di disegnare con il corpo sia la traccia più forte che le sperimentazioni servilliane hanno portato nell'esperienza di Teatri Uniti".

Nella seconda parte del saggio, Anna Barsotti racconta gli otto spettacoli teatrali di Toni Servillo, con "l'occhio dello spettatore critico che ha visto dal vivo le cose e ne può comunicare la memoria con le parole". Si parla del Servillo che non ama definirsi regista ma "primo violino in un'orchestra d'archi, "di un attore che è interpretazione della maschera che, grazie a un volto non particolarmente caratterizzato, riesce a esprimere la trasformabilità da un personaggio all'altro e che oscilla tra i due poli dell'introversione e dell'estroversione"

Nonostante stasera sia in scena al Vomero in uno spettacolo in cui lavora con il fratello Peppe, e i tempi siano stretti, Servillo non si nega e risponde alle domande dei giovani studenti che affollano la sala Rari della Biblioteca Nazionale. Spiega loro che è "uno che si mette al servizio del pubblico tramite gli autori che ama" e che non ha mai considerato il teatro come l'anticamera del successo cinematografico, anzi "passo più tempo sul palco che d'avanti alla macchina da presa" e che "il rapporto con il pubblico non è occasionale".

Sul libro che lo riguarda, Servillo dice che "si chiama "il teatro di Toni Servillo" ma racconta un'avventura che, malgrado me, riguarda molte persone". Le persone a cui si riferisce sono quelle del suo mondo, quelle degli inizi a Caserta, città dove tutt'oggi Servillo abita, perché "non bisogna vivere per forza a Roma per fare l'attore, anche se qualcuno non ci crede e viene a controllare se veramente abito là". Racconta dell'avventura di Teatri Uniti, che quest'anno compie trent'anni, dell'avvicinamento alla nuova drammaturgia napoletana con Moscato e Martone, fino al passaggio dal teatro al cinema, quando Martone decide di fare il primo film.

Ai ragazzi che gli chiedono del mestiere dell'attore, Servillo risponde che forse oggi chi si affaccia alla recitazione è confuso dalle tante porte che si aprono: teatro, cinema, serie tv, pubblicità. "Io", dice", "ho sempre voluto fare l'attore di teatro e l'unica porta che conosco è quella per arrivare sul palco". Una bacchettata, in chiusura, Servillo la da ai colleghi con le idee confuse: "Scrivono saggi, fanno i registi, si danno alla politica. Sei un attore? E fa' l'attore!".

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