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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cultura

Gomorra, Salvatore Esposito si racconta: "Così sono diventato Genny"

Un provino per caso, ma una passione per la recitazione coltivata fin dai tempi del liceo. Dopo "gli anni bui" di lavori sottopagati e lasciata l'università, la decisione di "impegnarsi a tempo pieno come attore"

Salvatore Esposito, il Genny Savastano di Gomorra, non era neanche fra i 1200 che aspiravano alla parte quando si tennero i provini. Era anzi un assistente, dava le battute ai candidati. "Un giorno – spiega – Laura Muccino e Stefano Sollima hanno scelto di provare me. In questo mestiere, come nella vita, non bisogna mai mollare. Specialmente quando cercano di buttarti giù".

L'attore, come riportato da Repubblica, ha raccontato la sua esperienza nel corso della presentazione dell’istituto tecnico professionale parificato Lumière ideato dalla Scuola di cinema di Napoli.
Trent'anni, di Mugnano, Esposito sarà tra i docenti della scuola di vico Santa Maria Apparente tenendo laboratori di recitazione. La scuola, che ospiterà l’archivio del Napoli Film Festival, vedrà tra i suoi insegnanti anche Valerio Caprara, presidente della Film Commission Regione Campania.

"Ai ragazzi – spiega l'attore – dirò di essere forti e prepararsi, al cinema come nella vita ci sono molte ingiustizie. Anni fa ho seguito un corso alla Scuola di cinema di Napoli, avevo il pallino della recitazione sin da quando a sei anni interpretai Fred Buscaglione in un villaggio turistico in Puglia, da piccolo volevo sempre primeggiare". Esposito ricorda quando al liceo partecipò alle rappresentazioni di "L’importanza di chiamarsi Ernesto” e di “Peter Pan”, e i suoi "anni bui" in cui lasciò l'università per lavorare in una catena di fast food. "Fu mio nonno a consigliarmi di seguire la strada che amavo di più – rivela – e da quel momento mi impegnai a tempo pieno nella recitazione".

Da lì, Gomorra e il successo internazionale. "Mi scrivono anche da Trinidad e Tobago – prosegue sosrpreso Salvatore Esposito – È la prima serie italiana trasmessa negli Usa". È stato chiamato anche per il film “Lo chiamavano Jeeg Robot”, e ha interpretato un rapper nel film "Zeta"m con Rocco Hunt e Clementino. "Ho rifiutato diversi film in questi anni seguendo il motto di Robert De Niro – conclude – che dice che il vero talento si vede dalle scelte che fa". Il futuro? Da attore a tutto tondo: "Ora sto pensando al mio debutto in una commedia brillante".

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