Un Pulcinella di bronzo, il dono di Lello Esposito alla città
La statua è in vico Fico del Purgatorio e attira ogni giorno lo sguardo di migliaia di turisti
A guardarla, sembra stia lì da sempre, tanto è inglobata in modo naturale nel vicolo dove si trova. E invece è lì, in vico Fico al Purgatorio quasi all’angolo con via dei Tribunali, soltanto dal 2012 la statua di Pulcinella, dono dell’artista Lello Esposito alla città. L'opera in bronzo, un metro e venti posata su un basamento in pietra, è infatti una delle figure più fotografate del centro storico (e anche tra le più “toccate”: si dice che poggiando la mano sul naso a becco della maschera ci si attiri la buona sorte).
La scultura si trova a poca distanza dalla Chiesa del Purgatorio ad Arco in una delle arterie che collega via dei Tribunali, il Decumano Maggiore, a via San Biagio dei Librai, il Decumano inferiore conosciuto anche come “SpaccanapolI”. A pochi passi dalla statua sorge il “T.I.N, Teatro Instabile Napoletano”, impegnato in un’azione di recupero di tutta l’area. Pulcinella è la maschera di Napoli, una delle più popolari e antiche: già conosciuta ai tempi dei Romani, sparì con l’arrivo del Cristianesimo ma risorse nel ’500 con la Commedia dell’Arte. Proprio con questa icona Lello Esposito, artista partenopeo attivo tra Napoli e New York, ha iniziato la sua carriera di scultore e pittore. Realizzò il suo primo esemplare nel 1973 con ferro filato e DAS, per destinarla alla vendita alla propria bancarella a via Scarlatti; da allora centinaia sono le interpretazioni che ne ha dato, insieme ad altre icone della città come l’uovo, il teschio, il vulcano, San Gennaro e il corno.
A Napoli, l'artista lavora nel laboratorio nelle scuderie di Palazzo Sansevero, in piazza San Domenico Maggiore, mentre nella Grande Mela ha scelto la zona di Brooklyn: fino a oggi, ha esposto nei principali musei del mondo, da Parigi a Budapest, da Madrid a Berlino, da Düsuserldorf a Bonn, dal Principato di Monaco alla Grecia sino a Tokio. Un altro celebre Pulcinella da lui firmato si trova nella stazione della metropolitana di Salvator Rosa, dove si può ammirare la scultura in bronzo dal titolo “Eccomi qui”. Esposito fu tra i protagonisti della mostra museo "Creator vesevo", progetto promosso dalla Regione Campania e Provincia di Napoli in collaborazione con il Parco Nazionale del Vesuvio e del Consorzio per la Tutela della Pietra Lavica Vesuviana a sostegno del Comune di Ercolano: per l’occasione creò “Gli occhi del Vesuvio”, una scultura di pietra lavica dal peso di 45 tonnellate.