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Cultura

Da Benevento alla Solfatara: vita, morte e "miracoli" di San Gennaro

Storia e leggende del santo patrono di Napoli

La storia di San Gennaro da sempre affascina religiosi e non. Il santo a Napoli è una vera e propria istituzione e il miracolo del sangue liquefatto è uno degli eventi più attesi dell'anno.

La vita di San Gennaro si basa principalmente su due documenti cristiani: gli Atti Bolognesi e gli Atti Vaticani. I primi attestano che Gennaro, vescovo di Benevento, fu martirizzato sotto l'imperatore Diocleziano, mentre si stava recando a Miseno con altri religiosi, venendo imprigionato con i compagni e condannato ad essere sbranato dalle belve nell'anfiteatro di Pozzuoli. Successivamente, però, i romani decisero di decapitarlo presso la Solfatara. Il suo corpo venne seppellito a Fuorigrotta e poi trasportato nel V secolo nelle catacombe napoletane di Capodimonte.

Negli Atti Vaticani a San Gennaro viene attribuita la capacità di dominare il fuoco e il Vesuvio stesso. Gennaro su decisione di Timoteo di Nola fu gettato in una fornace ardente, per uscirne illeso poco dopo.

IL SANGUE DI SAN GENNARO

Le reliquie di San Gennaro sono custodite nella Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro nel Duomo di Napoli. Il Duomo ospita tre volte l'anno il rito dello scioglimento del sangue di San Gennaro, contestato dal mondo della scienza, che lo considera un banale trucco, ma osannato dai credenti, che attendono con ansia che il sangue si sciolga, in quanto considerato segnale positivo per la città.

COSA E' SUCCESSO QUANDO IL SANGUE DI SAN GENNARO NON SI E' SCIOLTO

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