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Perché si dice “Chesta nun è ‘a taverna d’’o trentuno”?

Si tratta di un'espressione napoletana tipica della mamma quando si ribella di fronte alle eccessive richieste, in qualsiasi ora del giorno, del marito e dei figli

Perchè si dice “Chesta nun è ‘a taverna d’’o trentuno”? A spiegarcelo è il libro “Come se penza a NNapule. 2500 modi di dire napoletani", commentati da Raffaele Bracale e a cura di Amedeo Colella.

Letteralmente: questa non è la taverna del trentuno. Così a Napoli sogliono, inalberandosi, paragonare la propria casa tutte quelle donne che vedono i propri uomini e la numerosa prole ritornare in casa alle più disperate ore, pretendendo che venga servito loro un veloce pasto caldo. A tali pretese, le donne si ribellano affermando che "la casa non è la taverna del trentuno", nota bettola del contado napoletano, situata nella zona vecchia di Pozzuoli in via san Rocco (oggi numero 16), all’insegna: “TAVERNA DEL TRENTA E TRENTUNO”. In questa bettola, che prendeva il nome dal civico dove era ubicata e aveva due ingressi continui (ai civivi 30 e 32), si servivano i pasti in modo continuato e a qualsiasi ora del giorno e della notte. Da qui il detto napoletano "nun è 'a taverna d''o trentuno".

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