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Cultura

"Napoli Velata", tutti i luoghi del film di Ferzan Özpetek

Dal Centro Storico a Posillipo, dal Vomero a Chiaia, un viaggio nelle locations più suggestive del film ambientato a Napoli del regista turco

Una città molto diversa da quella violenta e corrotta di “Gomorra-La Serie”, ma anche da quella cartolinesca rappresentata nella fiction Rai "Sirene”. "Napoli Velata” è un viaggio all’interno di una Napoli borghese, barocca ed esoterica. Ozpetek cerca, attraverso il suo sguardo/occhio (di “straniero”) privo di pregiudizi, di scoprire e sondare una città ricca di storia e tradizione che alla fine si dimostrerà indecifrabile e sfuggente. Una città coinvolgente ma ambigua ed enigmatica. A far da guida allo spettatore in questo viaggio è Adriana (la bravissima Giovanna Mezzogiorno), un medico legale che ha fatto della freddezza e della razionalità le sue armi professionali e che improvvisamente viene travolta prima da un amore passionale e poi da un delitto violento. Insieme alla protagonista lo spettatore viene trascinato in scenari davvero suggestivi, ricchi di storia e mistero, come il Chiostro del Museo di San Martino, la Farmacia degli Incurabili e la Cappella del Principe San Severo. Il film sembra viaggiare su due binari paralleli: da una parte scava nel mistero dei sentimenti di Adriana e dall’altra incrocia i riti della città (la messa in scena della “figliata dei femminielli”, la “tombola vajassa” e l’interpretazione della smorfia, il fascino ambiguo di certe opere d’arte come il Cristo Velato). L’ inquadratura che apre il film - una scala ellissoidale che ipnotizza e insieme disorienta per il modo in cui è ripresa - è emblematica, sembra offrire una metafora di Napoli: la scalinata (come la città partenopea) seduce con la sua bellezza disarmante e, nello stesso tempo, confonde con la sua ambiguità.

Ripercorriamo le tappe principali del film attraverso i luoghi e le locations più suggestive di “Napoli Velata”:

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