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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cultura Pendino / Via Duomo, 149

Via Duomo, San Gennaro è anche sui muri

La storia dell'artista italo-olandese Jorit Agoch, nato a Quarto, che ha dipinto il murale del Patrono a via Duomo

È nato a Quarto da padre italiano e madre olandese: il suo nome è Jorit Agoch ed è l'autore del murale di San Gennaro che dal 2015 occupa la facciata di un edificio accanto alla Chiesa di San Giorgio Maggiore in via Duomo, lì dove comincia Forcella. Il San Gennaro di Jorit, che ha un'altezza di 15 metri, ha lo sguardo rivolto verso l'alto ed è un dono dell'artista alla città, che ha così consacrato la passione di Napoli per la street art. L'opera, realizzata su iniziativa dell'osservatorio sulla creatività urbana "Inward" con una straordinaria partecipazione degli abitanti del quartiere, ha il patrocinio dell'assessorato ai giovani del Comune di Napoli, del Museo del Tesoro di San Gennaro e dalla Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro.

Jorit è il suo vero nome, mentre Agoch è uno pseudonimo: ha iniziato a dipingere sui muri giovanissimo, a Quarto. Ben presto, con i suoi amici inizia a imbattersi in firme e dipinti di altri "writer", così scopre il mondo dei graffiti che lo ha reso celebre non solo a Napoli ma anche fuori dai confini nazionali, fin negli Stati Uniti. Inizia a dipingere su muri e treni della sua città e ben presto allarga il suo raggio d'azione. Dopo studi scientifici decide di non iscriversi alla facoltà di architettura, come desiderato dalla famiglia, ma di frequentare l'Accademia Di Belle Arti di Napoli dove si laurea con 110 e lode. Qui apprende le tecniche dell'acrilico e dell'olio che usa nei dipinti su tela che realizza in contemporanea alle opere in strada.

Il suo soggetto preferito è il volto umano, presente fin dalle sue prime opere. I graffiti gli danno la possibilità di guadagnare con commissioni per attività commerciali e usa i soldi guadagnati per viaggiare e portare la sua opera inizialmente in Europa, poi in Africa, dove studia e poi collabora con la scuola internazionale d'arte Tinga Tinga di Dar es Salaam. Nel 2010 espone venticinque dipinti ispirati al continente Africano per raccogliere fondi da destinare alla costruzione del reparto di maternità di un piccolo villaggio vicino Dar es Salam. Vengono venduti tutti i dipinti e il reparto viene costruito. Da allora, Jorit si concentra esclusivamente sulla raffigurazione realistica del volto umano che inizia a marchiare con due "strisce" rosse sulle guance, un rimando a rituali magici/curativi africani.

Raffigura sui muri nelle città che visita per il mondo persone del posto (sembra che anche il San Gennaro di via Duomo sia ispirato a un amico dell'artista), e le marchia. Nel 2011 Jorit espone le sue opere all'interno del Museo archeologico di Napoli e nel 2013 espone nel museo Magma di Roccamonfina. Nello stesso anno visita New York e qui realizza due grandi Graffiti; al suo ritorno a Napoli, espone al Pan - Palazzo delle arti di Napoli, in una personale alla fondazione Con Il Sud in via del Corso a Roma e poi in una collettiva al museo Macro. Attualmente collabora con l'osservatorio sulla creatività urbana Inward e partecipa a progetti di Street Art di caratura internazionale. A Napoli ha dipinto anche il volto di una bambina su una facciata di un palazzo del parco Merola, nel rione Ponticelli.

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