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Caldonazzo: “Troisi se non avesse fatto il Postino sarebbe ancora vivo”

L'ex compagna del regista e attore napoletano racconta le sue ultime settimane di vita

Diceva sempre che voleva “farlo con il suo cuore”. A ripetere questa frase diventata iconica era Massimo Troisi nelle settimane prima di girare “Il Postino” e poi morire a causa della sua malattia cardiaca. Secondo la sua ultima compagna Nathaly Caldonazzo se non avesse girato quel film sarebbe ancora vivo. La showgirl ne ha parlato a “Vieni da me” con Caterina Balivo su Rai 1, ripercorrendo gli ultimi mesi di vita del regista e attore napoletano. “Siamo andati negli Stati Uniti a Houston per un controllo, appena i dottori l’hanno visitato gli hanno detto che aveva il cuore di un 70enne e hanno deciso di operarlo subito. Massimo era molto molto preoccupato e poi purtroppo non andò bene l’operazione, i medici non mi davano belle notizie, lui era su questo lettino e mi chiedeva cosa avevano detto i dottori, e io dicevo ‘tutto bene amore tranquillo’ ma mi mettevo le unghie dentro le mani per non piangere perché io tutta questa forza non ce l’avevo, a me i dottori dicevano che l’operazione era andata malissimo e che non sapevano se ce l’avrebbe fatta a tornare in Italia”.

“Dopo un mese e mezzo chiusi in quell’ospedale – dacché dovevamo rimanere una settimana – siamo tornati in Italia devastati, io pesavo 49 kg lui qualcuno di più e poi lui decise a tutti i costi di fare questo Postino che è un capolavoro lo sappiamo tutti quanti però forse se non l’avesse fatto sarebbe ancora vivo. Lui avrebbe dovuto subire un trapianto prima di fare questo film, però lui diceva sempre che lo voleva fare col suo cuore. E cambiò il finale della sceneggiatura, perché nel libro Mario non muore, lui cambiò il finale e fece morire il protagonista”.

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