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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura

Dal successo in Turchia a Gomorra, Denise Capezza: "Marinella riserverà grandi sorprese"

Stasera sarà la protagonista della nona puntata accanto a Scianel, Cristina Donadio

Denise Capezza interpreta il ruolo di Marinella nella seconda stagione Gomorra, una ragazza costretta ad essere rinchiusa in una sorta di "prigionia" sociale, dalla pericolosissima, Scianel. Ecco cosa ci ha raccontato Denise sul suo personaggio e sulle sue esperienze lavorative di successo anche all'estero ed in particolare in Turchia.

Denise, ci racconti l'esperienza "Gomorra", totalmente diversa rispetto alle altre della tua carriera?
Non è stata poi così diversa. La differenza principale è stata recitare in dialetto, nel mio dialetto.. il che è stato motivo di grande gioia per me. Inoltre "Gomorra" ti dà la possibilità di entrare in forte contatto con la realtà, di immergerti in essa, e ciò è molto stimolante ed emozionante per un attore. Ho avuto la fortuna di lavorare con grandi professionisti del settore e, in particolare, ringrazio Francesca Comencini che è stata la regista che mi ha diretto.

Quale è stata la sfida più importante nell'interpretare il personaggio di Marinella? 
Marinella è un personaggio di cui mi sono innamorata subito, perché ha tante sfumature, prova tanti sentimenti spesso in contrasto tra loro che la portano ad essere al contempo vittima e, in qualche maniera, carnefice del mondo della camorra. La “prigionia” di Marinella è un tema interessante perché solitamente è trattato da un punto di vista maschile e maschilista, in questo caso invece il “carceriere” è una donna. Scianel obbliga Marinella ad uno stallo; chiusa in un giudizio costante che ne annulla la personalità, prontamente zittita ogni volta che esterna un'opinione. È costretta a vivere all’ombra della suocera, come se anche lei - senza colpe - fosse rinchiusa in carcere come il marito. Ha perciò bisogno di respirare.. necessita di sentirsi viva.. e così si innamora di Mario. Marinella e Mario sono la storia nella storia e rappresentano un barlume di umanità all'interno della realtà spietata di "Gomorra". Ho dato grande profondità al personaggio, contrariamente a come può inizialmente apparire - superficiale - agli occhi del pubblico, perché macchiatasi di tradimento.

Com'è stato recitare accanto ad un'attrice di grande esperienza come Cristina Donadio?
Con Cristina c'è stato fin da subito un rapporto di grande complicità, prima personale poi anche artistica. Siamo grandi amiche nella realtà ed acerrime nemiche nella finzione.. nella serie. Ma le due cose non si sono ostacolate tra loro, anzi.. l'una ha giovato all'altra. È stato meraviglioso lavorare con lei.. anche solo osservandola, imparavo tanto. È stata un importante punto di riferimento per me.

Ci puoi dare qualche anticipazione sul IX° episodio, dove Marinella sarà tra le protagoniste?
Riguardo al IX° episodio non posso sicuramente svelarvi troppo della storia per non togliervi il gusto di vederla, ma posso dirvi che Marinella uscirà dalla campana di vetro in cui è rinchiusa e si farà conoscere per la sua reale personalità. Gomorra, già dalla prima stagione, ci sottolinea sempre come ad ogni azione corrisponda una reazione, una conseguenza imprevedibile, spesso dolorosa, ma di cui ogni personaggio è obbligato, nel bene o nel male, a prendersene la responsabilità.

Denise, il pubblico in Italia ti ha conosciuta grazie alla seconda stagione di "Gomorra", ma  non tutti sanno che sei già famosa all'estero. Ci racconti come ha avuto inizio questa tua esperienza, e come si è prolungata per tre anni? 
Mi ero da poco trasferita a Roma per proseguire gli studi di recitazione, quando mi venne proposto di sostenere un provino per la serie televisiva turca "Ucurum", poi venduta in 13 paesi del mondo. Un'importante produzione estera stava infatti cercando in Italia la  protagonista della serie: FELICIA, una giovane  ragazza moldava, rapita nel suo paese di origine Chisinau e venduta al traffico di prostituzione  turco (la cercavano  in Italia perché l'italiano e il moldavo sono simili). Sostenni tre provini in lingua inglese ed un quarto provino in lingua turca, pur non conoscendo ancora la lingua, e alla fine ottenni il ruolo! Così partii per Istanbul e iniziai questa nuova avventura.  Dopo "Ucurum" (durata due stagioni), le proposte lavorative continuavano e decisi di restare ad Istanbul, anche perché m'innamorai della città.. che per diversi aspetti mi ricorda Napoli. In tre anni ho ricoperto ruoli da protagonista in altre tre serie televisive e in due film per il cinema. In particolare, tra i personaggi interpretati, ricordo con affetto la ribelle ASYA in un adattamento moderno di "Oliver Twist" (per Fox TV); e la sordomuta CANAN in una serie televisiva dal forte richiamo politico, che affrontava il tema delle diatribe tra curdi e turchi. La serie è stata girata in Kurdistan, e per interpretare Canan ho imparato il linguaggio dei segni turco.

Hai dovuto imparare il turco in soli tre mesi. Com'è stato l'approccio alla lingua e alla nuova vita? Ci sono stati momenti di difficoltà?
Non è stato facile affrontare un cambiamento così radicale da un giorno all'altro, e, all'inizio, le maggiori difficoltà erano ovviamente legate alla lingua. Appena trasferitami ad Istanbul, ho iniziato a prendere lezioni di turco e contemporaneamente, lezioni di moldavo, perché il mio personaggio era moldavo ed il primo episodio l'ho girato in lingua moldava. Inoltre, la produzione e il regista comunicavano con me in lingua inglese, ma all'epoca non lo parlavo molto bene e così, oltre alle difficoltà di imparare e recitare in turco, si aggiungevano quelle di comprendere le direttive e, più in generale, di rapportarmi con gli altri. Capitava davvero di lavorare 24 ore su 24 ed inevitabilmente ci sono stati momenti di grosso sconforto. Ricordo che la Vigilia di Natale del 2011 stavo lavorando a Chisinau (Moldavia) e quando sono rientrata in albergo, dopo 24 ore di lavoro massacrante, sono scoppiata a piangere.. è stato un momento di forte debolezza dovuto innanzitutto alla mancanza della mia famiglia. Ma questo incubo iniziale si è poi trasformato in una bella favola: come è cresciuto il mio personaggio in "Ucurum" (che da ragazzina fragile e indifesa si trasforma in una donna forte e determinata), così sono cresciuta io artisticamente e personalmente. Sono quindi molto orgogliosa del mio percorso estero.

A cosa lavori adesso e quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho recentemente ultimato le riprese di un film dal titolo "Ho riconosciuto la felicità dal rumore che faceva allontanandosi" per la regia di Stefano Incerti. In questo film interpreto il personaggio di "Maria", co-protagonista del segmento "storia di Sasà", e recito in coppia con l'attore Salvatore Striano. Attualmente sto preparando lo spettacolo "Benzina" tratto dall'omonimo libro di Elena Stancanelli, adattamento teatrale di Daniele Falleri per la regia di Eduardo di Pietro. Io sarò Stella, una giovane benzinaia lesbica. Le mie partner saranno Gea Martire (madre di Lenni) ed Annalisa Direttore (Lenni).  "Benzina" è la storia di Lenni e Stella, una coppia di ventenni omosessuali che vivono un amore spensierato, quasi adolescenziale. Le ragazze hanno però ucciso la madre di Lenni perché la donna, tornata dopo un silenzio durato tre anni, aveva aggredito la figlia per riportarla a casa. Le troviamo di notte, in estate, che devono occultare il cadavere, chiudere la stazione di servizio che gestiscono e partire per le vacanze come se nulla fosse successo. Intanto, inspiegabilmente, l'anima della madre non riesce ad allontanarsi dal proprio corpo, e si ritrova testimone obbligata dei vani tentativi di fuga delle due amanti. Lenni e Stella non riusciranno ad abbandonare la pompa di benzina, ma nell'alternanza tra afflizione e speranza, tra delusione ed amore, tra imprevisti e difficoltà, offriranno alla madre una seconda occasione per vivere e per provare finalmente a comprendere. Lo spettacolo andrà in scena il 19 Giugno in occasione del "Q Festival", con un reading teatralizzato presso la "Galleria Primopiano" di Napoli in via Foria 118. 

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