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L'Immortale, intervista a Marco D'Amore: "La vita di Ciro come un romanzo"

Il regista e interprete del prequel della serie Gomorra a cuore aperto: il film, il personaggio che gli ha dato la notorietà, il suo futuro

Marco D'Amore ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica in cui parla del suo futuro, del suo film "L'immortale" - che ripercorrerà la vita di Ciro Di Marzio, il personaggio della serie Gomorra che lo ha reso famoso - delle sue origini.

L'attore e regista è ancora alle prese col montaggio della pellicola. Sarà nelle sale il prossimo 5 dicembre. È un debutto attesissimo, e particolarmente avvolto nel mistero. Qualche certezza però la dà lo stesso Marco D'Amore: il film influenzerà la quinta serie, "ma è anche un film che può vedere chi non conosce Gomorra".

IL TRAILER DE L'IMMORTALE

"L'idea - spiega a proposito de L'immortale - è raccontare la vita di Ciro come un romanzo: prologo, epilogo, svolgimento. Scopriamo l'educazione criminale che quest'uomo ha vissuto per diventare ciò che sappiamo. Un racconto doppio:emotivo - il percorso di un bambino - ma anche, nello stile di Gomorra, di indagine su un preciso momento storico in cui la criminalità e cambiata, glianni Ottanta",

D'Amore parla di Ciro, un personaggio che oramai conosce bene. "Nell'immaginario collettivo - spiega - il cattivo ha tante donne, una certa convivenza con le droghe. Ciro Di Marzio non fa l'amore, non si droga, non beve. Non ha vizi se non il fumare, il suo calmante. Ma allora uno perché fa il cattivo?". Non ha benefici, Ciro Di Marzio. "Anche il rapporto che aveva con la moglie era privato della bellezza, non c'era la sfera erotica, tanto meno quella sentimentale. È un arrampicatore sociale sui generis, l'unico obiettivo il potere. Gli altri personaggi di Gomorra hanno avuto momenti di felicità, Ciro no".

Gli altri protagonisti di Gomorra presenti ne L'Immortale

Una cosa particolarmente difficile, quando si tratta di fare un prequel, è evitare incongruenze con quanto è già stato narrato. "L'idea del film nasce ben prima della terza stagione - spiega l'attore - Nel tempo abbiamo seminato percentuali di biografia di Ciro, accenni al suo passato. A partire dalla sua nascita da divinità nera. Genny racconta a Sangue blu che Ciro è sopravvissuto al crollo della palazzina nel terremoto dell'Ottanta: 'Aveva 21 giorni'. Il terremoto è del 23 novembre 1980, significa che Ciro e nato il giorno dei morti. Ho scritto un diario sul suo passato: che bambino è stato questa terribile creatura?".

D'Amore non si sbilancia sugli attori di Gomorra che saranno nel film. "Per ciò che riguarda le partecipazioni lascio che si svelino in sala, anche da questo punto di vista il progetto è sorprendente. Ci sono personaggi, ma è come se non ci fossero, oppure sono in veste diversa...".

Infine, parla del suo rapporto col personaggio e di come si vede in futuro. Ciro, spiega, "mi ha stravolto una vita di cui ero geloso custode. Sono riservato, timido nel rapporto con gli altri. Questo personaggio mi ha esposto a popolarità incredibile. Meraviglioso, ma ti obbliga a rinunce che coinvolgono chi ti sta vicino. Vivo ancora a Caserta, ho bisogno di una vita normale". Attore o regista, nel futuro? "Vorrei defilarmi come attore, per rispondere a una natura che si sta manifestando sempre di più. Vorrei mettere quel che so fare al servizio degli altri, in quello riesco bene".

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