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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura Chiaia / Piazza San Pasquale

San Pasquale a Chiaia, voto di Carlo di Borbone per la nascita dell’erede

La chiesa fu voluta dal sovrano, che affidò il progetto a un architetto indiano da lui battezzato (e che porta il suo nome)

Carlo III di Borbone volle far costruire la chiesa di San Pasquale a Chiaia come ringraziamento al santo spagnolo San Pasquale Baylon, per la nascita dell’erede. Al santo, infatti, era particolarmente devota la moglie del sovrano, Maria Amalia di Sassonia, che Carlo aveva sposato per procura quando aveva solo 14 anni (ma malgrado le nozze combinate, i due ebbero un matrimonio felice e 13 figli). L’edificio religioso di stile barocco, che si affaccia sulla omonima piazza a due passi dalla Villa Comunale, fu progettato dall’architetto indiano Antonio Borbone. Il suo nome non è un caso: il giovane fu infatti battezzato dallo stesso re, e per questo ne ereditò il cognome. A dirigere i lavori, il regio architetto Giuseppe Polio.

Una volta terminata, la struttura venne assegnata ai Padri Alcantarini Leccesi di San Pasquale. Inizialmente la pianta della chiesa era a croce greca con un ingresso dal lato; nel 1762 fu ampliata con il prolungamento della navata e l’aggiunta della facciata principale. Tra il 1820 e il 1826 venne dotata di una nuova pavimentazione, opera del maestro marmoraro Raffaele Trinchese. Il portale si presenta particolarmente semplice ed è sormontato da un finestrone: un timpano spezzato lascia spazio ad un grande altorilievo in stucco raffigurante San Pasquale. Sulla destra, si innalza la torre campanaria, suddivisa in quattro livelli, attraverso la quale è possibile accedere al chiostro (dove si trova una riproduzione della Grotta di Lourdes con una pietra originale incastrata) e al convento.

Entrando, si ha un bel colpo d’occhio grazie alle decorazioni realizzate sui peducci a sostegno della cupola, così come a quelle intorno agli ovali della Via Crucis lungo la navata. Sul primo altare a destra, una Visione della Madonna col Bambino e San Giovan Giuseppe della Croce, opera di Giacinto Diano. Alle spalle dell’altare maggiore, in marmi policromi, si apre una nicchia nella quale è posta una statua di San Pasquale.

Sul primo altare di sinistra, una scultura lignea della Madonna col Bambino che protegge un'urna con le reliquie del Beato Egidio Maria di San Giuseppe, frate alcantarino vissuto nel borgo di Chiaia tra il XVIII e XIX secolo. Il religioso fu colui che introdusse in questa zona il culto della Madonna del Pozzo di Capurso, un paesino in provincia di Bari: destinato al Reale Convento di S. Pasquale a Chiaia, passando da Capurso, volle inginocchiarsi dinanzi all’immagine della Madonna, che si venerava da oltre cinquant’anni. Ne rimase folgorato e da quel momento non smise più di rivolgersi alla Vergine del Pozzo chiedendole miracoli ed intercessioni per i bisognosi. Trasferito a Napoli, diffuse il culto per la Madonna del Pozzo e istituì una festa nello stesso giorno in cui si celebrava quella originaria.

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