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Cultura Porto / Piazza San Gaetano

Quando la Chiesa di San Paolo era un tempio (e si vede)

La Basilica in piazza San Gaetano è stata costruita sul tempio dei Dioscuri: parte del frontone e due delle sue colonne inglobate nella facciata

Napoli è una stratificazione di epoche, culture e civiltà, spesso frutto di pacifiche convivenze e interessanti integrazioni: una di queste è senz’altro la Basilica di San Paolo Maggiore, in piazza San Gaetano - probabile agorà di Neapolis -, costruita sui resti del tempio dei Dioscuri del I secolo d.C. Luogo di culto dedicato a Castore e Polluce, gemelli figli di Zeus e considerati dal culto greco miracolosi guaritori, fu ricostruito durante la prima età imperiale. Delle sei colonne originarie, di ordine corinzio e alte 11 metri, due ancora oggi campeggiano sulla facciata con i relativi architravi. In realtà, il prònao del tempio rimase in piedi sino al 1688, quando crollò a causa di un terremoto. Alle spalle del pronao, fu costruita la prima chiesa cittadina dedicata a San Paolo, tra l'VIII e il IX secolo. Nel 1538 il viceré Pedro de Toledo diede in concessione la basilica a Gaetano Thiene; cinquant’anni dopo, i chierici regolari teatini avviarono una vasta campagna di ricostruzione affidata al progettista Francesco Grimaldi e terminata nel 1630.

Nel 1642 la navata centrale fu affrescata da Massimo Stanzione con scene raffiguranti le Storie dei santi Pietro e Paolo e la Vittoria dei napoletani sui Saraceni; nel 1671 Dionisio Lazzari, in occasione delle celebrazioni per la canonizzazione di Gaetano Thiene, realizzò una volta in muratura che collegava la facciata della chiesa e le colonne del vecchio tempio pagano (circostanza che, probabilmente, indebolì l’antica struttura e ne causò successivamente il crollo). Tra i grandi artisti del Settecento che hanno prestato la loro opera nella Basilica, anche Domenico Antonio Vaccaro e Francesco Solimena, che riutilizzarono i marmi antichi crollati col terremoto, rilavorandoli e mettendoli in opera all'interno.

I bombardamenti che caddero copiosi su Napoli durante il 1943 danneggiarono la chiesa, in particolare il tetto e l'area del transetto, che crollarono quasi del tutto. Nel 1962 durante i lavori di ristrutturazione, furono rinvenuti resti del tempio e anche un cimitero, oggi visitabili tramite l'accesso da una porta posta sotto le scalinate principali della basilica, che conducono alla chiesa del Santissimo Crocifisso detta la Sciabica, uno dei edifici inglobati dalla basilica insieme al santuario di San Gaetano Thiene, che ne costituisce il succorpo.

Piazza San Gaetano è un crocevia di storia e cultura: accanto alla Basilica, alla sua sinistra, la statua dedicata al Santo (progettata ed eseguita da Cosimo Fanzago); a destra insiste l'ingresso del percorso nella Napoli sotterranea. Di fronte, la Chiesa di San Lorenzo Maggiore e il suo complesso, altro capolavoro architettonico e artistico ancora oggi ponte tra la Neapolis greca e la Napoli del Medioevo.

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