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Cultura Avvocata / Via Santa Maria di Costantinopoli, 127

San Giovanni delle Monache: da uno dei suoi chiostri è nata l’Accademia di Belle Arti

La chiesa, oggi chiusa al pubblico, fu separata dal resto del complesso quando fu costruita via Conte di Ruvo

Un tempo era parte di un grande complesso monastico dotato di ben sei chiostri (oggi ne sopravvive solo uno, quello di San Giovanniello). La chiesa di San Giovanni Battista delle Monache, in via Santa Maria di Costantinopoli, oggi chiusa al pubblico come la vicinissima (proprio di fronte) Santa Maria della Sapienza, fu eretta da Francesco Antonio Picchiatti negli anni dal 1673 al 1681: nel 1674 fu definito il perimetro della chiesa e fu costruito il coro e nel 1680 ultimata la cupola. Quattro anni più tardi venne consegnata all’episcopio napoletano la chiesa a croce latina, ma la facciata risale ai primi anni del 1700 e fu affidata a Giovan Battista Nauclerio, che si occupò anche della volta della navata centrale e del nuovo campanile alla destra della chiesa.

Pian piano, a partire dalla costruzione, il complesso si ampliò a dismisura andando a ricomprendere sei chiostri, sei belvedere ed altri luoghi per lo svago. Nell’Ottocento, la risistemazione urbana della città portò all’apertura di via Conte di Ruvo, scelta che costrinse a tagliare i passaggi con il Chiostro di San Giovanniello, che successivamente diverrà sede dell'Accademia di Belle Arti su progetto di Errico Alvino, e la chiesa fu così separata dal suo monastero. Il retro del complesso - il Bastione Vasto – fu demolito per lasciare spazio al Teatro Bellini: i lavori di costruzione provocarono alla chiesa, restaurata pochi anni prima, numerosi danni. Altri danneggiamenti furono causati dal terremoto del 1930: da allora fino agli anni Settanta si sono susseguiti vari interventi di restauro, mentre i beni artistici contenuti all’interno furono trasferiti nel deposito della Soprintendenza.

Il terremoto del 1980 e il tentato restauro del 1982 aggravarono ulteriormente le condizioni statiche: crollarono la volta e la cupola. Da allora, la chiesa è rimasta chiusa malgrado i numerosi tentativi di recupero (uno dei progetti sul suo riutilizzo riguardava l’ipotesi di ospitare all’interno un cantiere permanente per la formazione professionale di restauro). La facciata su via Costantinopoli si presenta con due ordini classici: il primo composito, con un portico in piperno rialzato, e il secondo ritmato dalle tre finestre in piperno con timpano arcuato, mentre le colonne provengono dal palazzo situato dove oggi sorge la chiesa, di proprietà del Reggente Davide. La scelta architettonica del motivo a serliana è stata fatta, probabilmente, per risultare coerente con l'aspetto della chiesa di Santa Maria della Sapienza. Al suo interno, a croce latina, soffitti lignei e due cappelle per lato, sono collocate alcune opere pittoriche di Luca Giordano, Francesco Di Maria, Bernardo Cavallino, Giovanni Balducci, Nicola Fumo, Andrea Vaccaro, Massimo Stanzione, Giacomo Farelli e Paolo De Matteis; molte delle decorazioni scultoree sono state deturpate dai furti o rovinate dal tempo e dall'incuria.

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