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Cucina

Il peperoncino fa davvero bene o fa male?

Cosa sapere su questa spezia, importantissima per la cucina napoletana

Portato in Europa da Cristoforo Colombo, il peperoncino è oggi un ingrediente insostituibile della cucina partenopea, dalla pasta alle verdure passando per i secondi di carne e pesce. Secondo i cultori è una sorta di medicina naturale, con molteplici effetti benefici. Ma è davvero così?

Benefici

La scala Scoville: Il grado di piccantezza delle numerose varietà di peperoncino dipende dalla capsaicina, un composto chimico che stimola i recettori del caldo, situati anche sulla lingua, provocando la sensazione di "bruciore". I valori variano molto i base al tipo di peperoncino come del clima e del suolo in cui cresce la pianta che lo produce.

Innanzitutto il peperoncino facilita la digestione favorendo la  secrezione di succhi gastrici (effetti mucocinetici). E' un vasodilatatore, e migliora la circolazione. E' anche un ottimo cardioprotettivo ed è in grado di ridurre la quantità di colesterolo cattivo presente nell'organismo. Ha inoltre proprietà antifiammatorie, particolarmente efficaci contro tosse o raucedine, e antidolorifiche - non solo per ingestione, ma anche se applicato sulla zona dolorante in impacco con alcol -  nei casi di patologie come psoriasi, neuropatia o artrite. Ha virtù antibatteriche, anti-diabetiche e, addirittura, anti-cancerogene.

Il peperoncino fresco è poi una ricca fonte di antiossidanti come i flavonoidi, la luteina e il beta-carotene, in grado di contrastare i radicali liberi, e di vitamina A e C: lo scienziato Albert Szent Giörgyi ha ricevuto il premio nobel per la medicina perché studiando gli effetti del peperoncino ha isolato la vitamina C scoprendone gli effetti terapeutici.

Afrodisiaco naturale Il peperoncino aumenta la sensibilità delle terminazioni nervose e stimola il rilascio di endorfine, come avviene nel rapporto sessuale. E' ritenuto quindi un afrodisiaco naturale, in grado di contrastare la disfunzione erettile.

Quando il peperoncino fa male

Le infinite proprietà benefiche del peporncino hanno finito per far dimenticare i suoi possibili effetti negativi.

Innanzitutto il peperoncino è un irritante. A contatto con le mucose causa infatti bruciore e irritazione. Per questo è buona regola maneggiarlo con i guanti in lattice e non toccarsi occhi o labbra dopo aver - ad esempio - tagliato e spezzettato i peperoncini.

Il piccante, in quantità eccessive, può causare irritazione anche alle vie urinarie e all’intestino, per questo è decisamente da evitare in caso di reflusso gastroesofageo, gastrite e ulcera. Il peperoncino è inoltre sconsigliato alle donne in gravidanza o allattamento e ai bambini sotto i 12 anni.

Rischi più gravi , la correlazione tra abuso di peperoncino e possibilità di sviluppare cancro alla prostata, al fegato o all’intestino è stata riscontrata dalla comunità scientifica nei paesi in cui si fa ampio uso di questa spezia come India e America Latina. Gli urologi, in particolare, sono preoccupati dell'elevata diffusione tra gli uomini di una certa età del peperoncino come stimolante sessuale naturale: se consumato in eccesso, infatti, stimola la prostata ma rischia anche di irritarla, con conseguente prostatite e quidi aumento del rischio di insorgenza di tumori

Consigli per l'uso

Come in ogni cosa, dunque, anche per il peperoncino sono da evitare gli eccessi. Per non trasformare i benefici che apporta in rischi per la salute  ecco qualche pratico consiglio d'uso:

  • consumare non più di due volte alla settimana
  • non mangiare a stomaco vuoto
  • adoperare in modiche quantità, all’interno di pasti che comprendano, preferibilmente, anche frutta e verdura freschi e latticini leggeri che proteggono le muscose.
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