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Martedì, 23 Aprile 2024
Cucina

Insalata russa, perchè si chiama così: storia e ricetta

Secondo la tesi più accreditata questa pietanza sarebbe stata ideata nella seconda metà dell'800 dal cuoco di origine francese, Lucien Olivier, nelle cucine del ristorante Hermitage: qui i piatti francesi venivano riadattati alla tradizione russa

Servita come antipasto o come contorno, l’insalata russa non può mai mancare nei menù natalizi dei napoletani. Ma se è parte della nostra tradizione culinaria come mai questa insalata si chiama “russa”? Le ipotesi sulle origini di questo piatto freddo a base di verdure miste, patate e maionese sono diverse. Capire quale sia quella giusta però non è cosa facile, soprattutto se si pensa che questo piatto viene preparato in vari paesi del mondo con ricette molto differenti tra loro. A creare ulteriore confusione poi c’è anche il nome: cambia radicalmente quando oltrepassa i confini nazionali (in Lituania è “l’insalata bianca”; in Germania e in Danimarca è "l'insalata italiana"). Ritornando alle ipotesi sulla sua origine, una delle più accreditate ritiene che questo piatto sia stato creato intorno alla seconda metà dell’Ottocento da Lucien Olivier, cuoco di origine francese, nelle cucine del ristorante Hermitage: qui i piatti francesi venivano riadattati alla tradizione russa. In poco tempo il piatto divenne quasi un'istituzione della capitale russa (San Pietroburgo a quel tempo) e teatro di banchetti ufficiali, come quello del matrimonio di Cajkovskij o quello in onore di Dostoevskij. Detta anche insalata Olivier o semplicemente Olivier, divenne il piatto simbolo dell'Hermitage. Nonostante il ristorante cercò di mantenere la ricetta - molto differente dalla nostra (prevedeva, infatti, pernici, patate lesse, uova sode, cetrioli sottaceto, tartufi neri, gamberi di fiume, cubetti di gelatina e sottaceti) - segreta, all’inizio del XX secolo un ex dipendente dell’Hermitage la comunicò ad un altro ristorante. Quest’ultimo cominciò così a servire il piatto che però non riuscì mai a competere con quello originale, preparato con ingredienti di maggior qualità. Successivamente, la ricetta fu pubblicata da alcune case editrici, diffondendosi così in tutto il mondo. In Italia fu inserita prima da Giovanni Nelli nel suo noto libro di cucina "Re dei cuochi"(1889), poi fu pubblicata nell'opera di Pellegrino Artrusi "La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene": negli anni trenta del ‘900 era divenuto ormai un piatto popolare in tutta Italia.

Secondo un’altra ipotesi, invece, questa insalata si chiama russa perché, durante l'invasione francese in Russia, un politico francese, Lucien Olivier (e dunque omonimo del cuoco dell'ipotesi precedente), l'aveva introdotta nel paese, dove ancora continua a chiamarsi Insalata Olivier. Un’altra fonte colloca la nascita dell’insalata russa nel Cinquecento in Francia portata da Caterina de’ Medici quando si trasferì lì nel 1533 con i propri cuochi al seguito. Questi introdussero alcune ricette della propria patria: il piatto (ma non il suo nome), quindi, avrebbe in questo caso un'origine italiana.

Secondo altre fonti, invece, l’insalata russa sarebbe di origine piemontese (nell’800 in Piemonte esisteva una insalata rusa, cioè rossa, che prevedeva l'uso di barbabietole): si narra che un cuoco che lavorava alla corte dei Savoia la preparò in occasione della visita dello zar in Italia alla fine dell'Ottocento. Il piatto sarebbe stato preparato con prodotti comunemente coltivati in Russia come le carote e soprattutto le patate; la ricetta non prevedeva l'uso della maionese ma della panna, che voleva rappresentare la neve, tipica del clima russo. Lo zar avrebbe poi portato con sé la ricetta e il piatto sarebbe divenuto rapidamente molto noto. In effetti, in Francia si chiama "Insalata piemontese" una variante dell'insalata russa che prevede, forse in sostituzione delle barbabietole, l'uso di pomodori freschi. Successivamente, secondo questa versione, si sarebbe diffusa anche in Europa ma modificata con l'uso della maionese al posto della panna.

Altri ancora sostengono che la sua storia sia legata a quella di Bona Sforza, figlia del duca di Milano, che sposò Sigmondo I, re di Polonia. Divenendo regina di Polonia, chiese ad uno dei suoi cuochi un piatto freddo di verdure miste. Da lì nacque l’insalata russa. Che sia di origini russe, francesi o italiane non c’è dato sapere, l’unica cosa che possiamo dire con certezza è che non può esserci Natale né Capodanno senza l’insalata russa.

Ecco la ricetta.. 

INGREDIENTI:

  • 250 g di maionese
  • 2 patate
  • 100 g di carote
  • 150 g di piselli
  • 160 g di tonno sgocciolato
  • 2 uova
  • sale q.b.
  • prezzemolo (per la decorazione)
  • 1 cetriolo (per la decorazione)  

PREPARAZIONE:

Lessate le patate, le carote e i piselli. Fate bollire le uova fino a renderle sode. Sbucciatele, tagliatele a metà, schiacciate il rosso e mettete il bianco da parte. Pelate le patate, schiacciatele e lasciatele raffreddare in una zuppiera aggiungendo un pizzico di sale. Pelate le carote e tagliatele a pezzetti. Versatele, insieme ai piselli, al rosso e ad alcuni pezzetti del bianco delle uova nella zuppiera. Schiacciate il tonno sgocciolato e aggiungetelo al preparato. Mescolate il tutto con un cucchiaio, aggiungete la maionese, conservandone un pò per la decorazione finale. Versate il preparato in una sperlonga. Versate sopra la maionese restante stendendola per bene. Decorate a piacimento con carote, piselli, uova (il bianco) e cetriolo. Ecco pronta la vostra insalata russa!

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