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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Porto / Via Mezzocannone

Aggredita in pieno centro. Il racconto: "Se non fossero intervenuti i passanti..."

Una donna di 32 anni parla dell'episodio di violenza che l'ha vista vittima insieme a una coetanea: "Erano le tre di notte e stavamo tornando a casa. Mi sono sentita afferrata per collo e capelli: sono stati i 5 minuti più lunghi della mia vita"

"Sarà durata solo 5 minuti, ma sono stati i 5 minuti più lunghi della mia vita". Sono da poco passate le tre della notte tra 1 e 2 aprile scorso. Due donne di 32 anni stanno rientrando a casa percorrendo prima vico San Domenico, poi imboccando via Mezzocannone, in pieno centro storico. Ed è in quel momento che una di loro si sente afferrata per il collo e tirata per i capelli. 

"E' avvenuto tutto all'improvviso - racconta una delle due vittime dell'aggressione, che chiameremo Lucia, un nome finto per preservare il suo anonimato - Un uomo mi ha prima afferrata e poi scaraventata a terra. Ho creduto, in un primo momento, che volesse rapinarci. Ma i secondi passavano e da parte sua non arrivava alcuna richiesta". 

In quegli attimi concitati Lucia è faccia a terra, bloccata dall'aggressore. L'amica cerca di intervenire, ma lui la tiene a distanza con i calci: "Non ho capito chiaramente cosa volesse. Se ci avesse aggredite per rapinarci o per qualcosa di peggio. Non so di preciso quanto tempo sia trascorso. Saranno stati cinque minuti, ma per me è stato un tempo che non finiva mai". 

A salvare Lucia e la sua amica sono i passanti che stanno lasciando i locali in chiusura del centro storico. Qualcuno vede la scena, si accorge di cosa sta accadendo e mette in fuga l'aggressore. "Me la sono cavata cono un bernoccolo in testa e qualche escoriazione sulle mani. Poteva andare molto, molto peggio". 

Lucia non aveva mai pensato che camminare per il centro storico potesse essere pericoloso: "Ho sempre creduto che Napoli fosse una città vivace di notte e, per questo motivo, più sicura di tante altre. Nei giorni successivi, quando ho sporto denuncia, ho appreso che episodi del genere non sono isolati, anzi. Le vittime sono per lo più donne e turisti. E' inaccettabile". 

Nonostante quello che ha vissuto, Lucia non vorrebbe una militarizzazione della città: "Non credo sia la soluzione al problema della sicurezza. Ci sono motivazioni più profonde, legate anche alla disperazione e alla povertà di una fascia di popolazione. C'è la mancanza di  un processo di inclusione e di intergrazione vero, mancanza di spazi di aggregazione e di socialità e soprattutto il progetto strade sicure, con l'esercito, a mio avviso è un fallimento".

L'ultimo passaggio è sull'ordinanza del Comune che ha imposto la chiusura anticipata ai locali della movida: "Credo renda le strade molto più insicure. In settimana, già all'una di notte il centro storico diventa un deserto, in cui è pericoloso camminare". 

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