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Sabato, 27 Aprile 2024

Quattro anni senza Ugo Russo. Il padre: "Ai ragazzi dico: studiate"

Commemorazione per il 15enne ucciso nel 2020 dopo aver tentato una rapina. Per la sua morte, un carabiniere è imputato per omicidio volontario pluriaggravato

Sono trascorsi quattro anni dalla notte in cui, a Santa Lucia, perse la vita Ugo Russo, 15 anni. "Io, mia moglie, i miei figli siamo stati condannati a vita - dice Enzo, il padre - Chi lo ha ucciso deve prendersi le sue responsabilità". Il 1 marzo 2020, Ugo aveva appena tentato una rapina con una pistola giocattolo. La vittima della tentata rapina era un carabiniere fuori servizio, Christian Brescia. Il militare esplose diversi colpi di pistola, uccidendo il ragazzo. Oggi, il carabiniere è sotto processo per omicidio volontario pluriaggravato. Secondo la Procura, avrebbe sparato mentre il 15enne era in fuga, quindi non più pericoloso. Durante l'ultima udienza sono stati gli stessi pm a chiedere di ripetere la prova balistica e per farlo è stato sequestrato lo stipite nel quale si conficcò il proiettile che avrebbe ucciso Ugo Russo. 

In questi quattro anni sono successe molte cose. La città si è spesso divisa in due. Da un lato chi sostiene che chi tenta una rapina sa quali rischi corre; dall'altro chi chiede giustizia perché sottolinea che Ugo avrebbe dovuto pagare per le sue colpe ma non doveva essere ucciso in strada. Il Comitato verità e giustizia per Ugo Russo, il 1 marzo 2024, ha organizzato un dibattito per commemorare l'anniversario della tragedia. "Ci stiamo battendo per avere giustizia - spiega papà Enzo - spero che attraverso la giustizia i ragazzi possano capire che la strada della legalità è l'unica da seguire e che fare ciò che quella notte stava facendo Ugo può essere molto pericoloso. Ai ragazzi dei quartieri difficili di Napoli dico di studiare, perché attraverso lo studio possono raggiungere qualsiasi risultato. Io l'ho capito tardi, l'ho capito in questi quattro anni". 

Negli anni, il Comitato ha incassato l'appoggio di diverse personalità della società civile, della cultura e della politica. Tra questi, l'attore Ascanio Celestini; la deputata Ilaria Cucchi, sorella di Stefano cucchi, morto in seguito alle percosse subita da alcuni carabinieri; il disegnatore Zerocalcare che ha realizzato anche un fumetto ispirato alla storia di Ugo.  Oltre a supportare la famiglia Russo, i volontari cercano di mettere in campo iniziative per i più giovani: "Cerchiamo una narrazione diversa da quella dei fatti di cronaca - spiega l'attivista Alfonso De Vito - Lo Stato non può accorgersi di questi ragazzi solo quando diventano un problema di ordine pubblico. E la soluzione non può essere sempre e solo la repressione".

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