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Cronaca

A Chiaia tutti pazzi, dopo i finti ciechi nuova truffa allo stato

Un numero spropositato di pratiche per la pensione di invalidità, tutte per malattie mentali nel quartiere di Chiaia. Così parte una nuova inchiesta che si lega a quella dei finti ciechi. Sequestrate pratiche e documentazione

Dopo la truffa dei finti ciechi ora arrivano i finti pazzi che vivono tutti a Chiaia, dove risiedevano anche i non vedenti falsi e le due truffe sembrano camminare a braccetto sotto la stessa regia.

Le pratiche e l'intera documentazione è stata sequestrata su ordine dei magistrati della procura della Repubblica che stanno indagando su questo nuovo filone. Gli accertamenti sono appena agli inizi ma già il numero elevato di richieste di pensioni, tutte concentrate in una stessa zona della città, alimenta più di un sospetto sulla realizzazione dell'ennesima truffa ai danni dello Stato.

La quantità di pratiche sequestrate negli uffici della Muncipalità è infatti di gran lunga superiore a quelle registrate in altri quartieri della città, talvolta in un rapporto di uno a dieci. Una vicenda che sembra saldarsi con la precedente inchiesta sui finti ciechi, ovvero l'abnorme numero di pensioni di invalidità erogate soprattutto ad abitanti del Pallonetto di Santa Lucia (uno dei rioni di Chiaia, al centro di Napoli) scoperto nell'ambito delle indagini condotte dai carabinieri di Posillipo e coordinate dai pm Giuseppe Noviello e Giancarlo Novelli, della sezione reati contro la pubblica amministrazione.

Il presunto regista di quel raggiro, il consigliere della Municipalità di Chiaia Salvatore Alaio, è detenuto dall'inizio di dicembre con le accuse di associazione per delinquere, falso e truffa. Tra i beneficiari degli assegni di invalidità, numerosi amici e parenti del consigliere municipale.

Gli inquirenti sospettano che il nuovo "giro" illegale veda coinvolti gli stessi responsabili della truffa venuta alla luce il mese scorso. Il consigliere alle ultime elezioni nel 2006 ottenne una notevole affermazione, ottenendo 1900 voti. La procura indaga anche su un episodio che potrebbe essere connesso alla vicenda: il padre di Alaio ha denunciato di essere stato vittima di un sequestro lampo: sarebbe stato prelevato nei pressi di casa da due persone e minacciato. I rapitori avrebbero rivendicato la restituzione immediata di somme di denaro intascate dal consigliere, probabilmente per pratiche di pensioni di invalidità non andate in porto.
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