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Tre anni fa moriva Ciro Colonna. La sorella: "La camorra via da qui"

Sono passati tre anni da quel pomeriggio in cui un proiettile vagante spezzò i sogni di Ciro Colonna, 19enne di Ponticelli. Un agguato di camorra finito con l'ennesima vittima innocente. Da tre anni, il 7 giugno, Mary Colonna, sorella del giovane ucciso, riunisce i ragazzi del Lotto 0 per ricordarlo e per ribadire che "...questo territorio è nostro e non dobbiamo più avere paura di uscire. Sono loro che devono andare via".

Loro sono i camorristi, quelli che ancora tengono sotto scacco la periferia orientale di Napoli. "Si spara ancora, la morte di mio fratello non è servita a far cambiare le cose, ma noi non dobbiamo mollare" le parole di Mary. E non molla la parte sana del Lotto 0, con una festa che sarebbe piaciuta anche a Ciro: un torneo di calcio per i più piccoli, una messa per ricordarlo e, per concludere, un concerto di artisti in erba del quartiere. 

"La società civile sta facendo tanto - afferma Pasquale Leone, responsabile territoriale di Libera - e deve fare ancora di più. Ma chi deve cambiare marcia è lo Stato, insieme ai politici. Questo quartiere richiede più attenzione, più forze dell'ordine, politiche sociali guidate da un progetto sistemico e non da azioni spot". 

Centinaia le persone che hanno avvolto nel loro abbraccio la famiglia Colonna. Assente il sindaco de Magistris, il Comune di Napoli è stato rappresentato dall'Assessore ai Giovani Alessandra Clemente. Per coloro che sono ritenuti responsabili della morte di Ciro sono stati chiesti sette ergastoli. Ma la lotta di Mary non si ferma al fronte processuale: "Che cosa sogno per il prossimo anno? Che quello che è successo a mio fratello non capiti più a nessuno e che possiamo vivere il nostro quartiere con la serenità che ci spetta".    

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