rotate-mobile
Cronaca Arzano

Morta per una trasfusione di sangue infetto: agli eredi 400mila euro

Il caso risale al 1992. La donna, di Arzano, morì nel 2005 in seguito all'aggravarsi della patologia, epatite C. La decisione del Tar della Campania 26 anni dopo

Quattrocentomila euro. È la somma accordata, agli eredi di una donna di Arzano che nel 1992 a causa di una trasfusione di sangue infetto contrasse l'epatite C, dal Tar della Campania che ha confermato quanto stabilito in primo grado dal Tribunale di Napoli.

La donna - secondo la ricostruzione fornita dalla difesa - venne ricoverata in una casa di cura di Napoli, dove sarebbe stata contagiata da HCV virale di tipo C.

Già nel 2004 fu accertato il nesso di causalità tra trasfusione e insorgere del contagio. L'anno dopo, in seguito all'aggravarsi della patologia, la donna perse la vita. La causa sarebbe iniziata l'anno dopo con sentenza del tribunale nel 2013, che condannò il Ministero della Salute per mancata vigilanza.

"Dopo oltre dieci anni questa vicenda giudiziaria giunge al termine", commenta con soddisfazione l'avvocato Albachiara, legale della famiglia, che aggiunge: "Per agire in giudizio in caso di decesso di un parente, si deve agire entro 10 anni dalla morte. Si spera in un pagamento celere da parte del ministero. Agiremo contro il ministero della Giustizia per la richiesta dei danni morali per la irragionevole durata del processo".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Morta per una trasfusione di sangue infetto: agli eredi 400mila euro

NapoliToday è in caricamento