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Cronaca

Gli immigrati guidano i turisti nei tour interculturali tra i vicoli di Napoli

Jomahe Solìs, presidente di Casba, ci racconta in un'intervista il progetto di integrazione socio-culturale Napoli Migranda. "A breve percorsi sui Quartieri Spagnoli, alla Sanità e a Piazza Dante"

“Napoli Migranda” è tour interculturale promosso dalla cooperativa sociale Casba, che consta in visite speciali tra i vicoli, le strade e i monumenti storici della città con alla guida dei tour i migranti.

L'obiettivo dell'iniziativa è far conoscere Napoli e i suoi segreti attraverso gli occhi di coloro che abitano la città da meno tempo, ossia gli immigrati (senegalesi, cingalesi, gambiani, somali, ucraini, russi, georgiani, ivoriani")

Per conoscere meglio il progetto interculturale, NapoliToday ha deciso di intervistare Jomahe Solìs, presidente di Casba.

Come è nata l'idea del tour interculturale e come sta andando?
Napoli Migranda (che a breve entrerà a far parte della rete europea Migrantour Intercultural urban routes che comprende città come: Lisbona Valencia, Parigi, Marsiglia, Lioni, Torino, Milano, Genova, Roma e Firenze) si inserisce nella rete delle "città migrande" nate a Torino nel 2009. L'idea di far diventare anche Napoli una città migranda nasce nel cuore della cooperativa CASBA conformata da mediatori linguistici culturali stranieri che vivono la città da molti anni e conoscono le realtà delle comunità stranieri presenti nelle zone dove abbiamo creato le passeggiate.

Con che occhi un immigrato vede una città dai mille colori e dalle numerose problematiche come Napoli?
 I cittadini stranieri vedono Napoli come un luogo a volte molto simile alla propria casa, a volte come un posto che dà opportunità anche in maniera informale, che però altrove non avrebbero nemmeno e certe volte, come una città difficile alla quale ci si deve adeguare.

Ci racconti la tua storia, quando sei arrivata in Italia?
Provengo dell'Ecuador, ero un avvocato di una grande impresa di export di prodotti ittici, trovandomi in vacanza all'estero conobbi un cittadino italiano e dopo un pò lasciai casa, lavoro e vita per creare una famiglia qui a Napoli, dove sono arrivata a Napoli nel 1997. Dopo qualche anno feci parte del primo corso per mediatori culturali avviati dalla Regione Campania, promosso dal Consorzio GESCO e dopodiché costituimmo la cooperativa tutti i corsisti di CASBA, nella quale da quasi dodici anni ricopro la carica di presidente del CdA.

Cosa pensi dei napoletani?
Credo che dovrebbero focalizzare tutta la loro energia e il calore che dimostrano come popolo per valorizzare la propria città iniziando da un atteggiamento rispettoso della stessa, basterebbero cose semplici come, non suonare troppo chiassosamente per strada con i clacson delle macchine oppure evitare di buttare le carte a terra o scrivere su muri.

Quali sono i luoghi che maggiormente ami di Napoli e che sono tappe immancabili del tour?
Sicuramente amo il centro storico e a breve creeremo anche percorsi sui quartieri spagnoli e alla Sanità e anche a piazza Dante. Tappa immancabile del tour certamente è piazza Garibaldi e i suoi dintorni ricchi di colori, sapori e saperi che ci portano nei mondi lontani che Napoli custodisce a chilometri "0".

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