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Cronaca

Terra dei Fuochi: "I roghi sono in calo"

Il merito è della sinergia messa in campo dal Governo, dalla Regione Campania, comuni, procure e forze dell'ordine oltre allee attività specifiche dei vigili del fuoco

Dà i suoi frutti il contrasto messo in campo contro il fenomeno dei roghi di rifiuti in una vasta area tra Napoli e Caserta, venuto alla luce nel 2012 e di tali dimensioni da far coniare il termine di Terra dei Fuochi. La sinergia messa in campo da una pluralità di istituzioni (governo nazionale, regione Campania, comuni, procure, forze dell'ordine) e le attività specifiche di stretta competenza dei vigili del fuoco fanno registrare oggi un calo notevole degli episodi che in molti casi sono criminosi.

A tre anni dall'istituzione del Patto della Terra dei Fuochi, Askanews ha fatto il punto della situazione con i comandanti provinciali dei Vigili del Fuoco di Napoli e Caserta, gli ingegneri Gaetano Vallefuoco e Domenico De Bartolomeo. I dati relativi ai primi mesi del 2016 nei 90 comuni che rientrano nel Patto (56 nel Napoletano e 34 nel Casertano, come si evince dalla mappa dell'Arpa Campania) confermano il calo dei fenomeni.

"Nel primo semestre del 2016 abbiamo registrato una forte riduzione del numero dei roghi sia in tutti i comuni della provincia di Napoli, sia in quelli che rientrano nella cosiddetta Terra dei Fuochi - spiega Vallefuoco - Sono risultati positivi che confermano e rafforzano il trend già significativo registrato nel 2015". I dati sono effettivamente incoraggianti in tutti i 92 comuni della provincia partenopea. "Nel primo semestre del 2012 - entra nel dettaglio il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Napoli - erano stati effettuati 1134 interventi. Da gennaio a giugno del 2016 ne abbiamo registrati 540 (con un calo del 53,5%, ndr)". Un decremento che si registra complessivamente sulla base di tutti gli interventi dei vigili del fuoco nel Napoletano. "Nel 2012 sono stati effettuati 2688 interventi, nel 2015 sono stati 1546 (-42,5%, ndr) - aggiunge Vallefuoco - mentre nei 56 comuni di nostra competenza, che rientrano nella Terra dei Fuochi, siamo passati dai 2129 del 2012 ai 1246 del 2015 (meno 40%, ndr)".

Sul fronte di Caserta i dati più recenti riguardano il periodo gennaio-aprile 2016. "Globalmente in questo arco di tempo - spiega il comandante De Bartolomeo - nella nostra provincia si sono verificati 161 episodi di roghi di rifiuti rispetto ai 417 del 2012 (con un calo che supera il 55%, ndr)". Guardando, invece, alla comparazione fra i dati del 2012 e quelli del 2015, quattro anni fa nel Casertano sono stati effettuati 1296 interventi, l'anno scorso 480 (oltre il 60% in meno). "Nello specifico - aggiunge il comandante dei vigili del fuoco di Caserta - abbiamo registrato una forte riduzione anche nei 34 comuni del Patto per la Terra dei Fuochi passando dai 968 del 2012 ai 364 del 2015" con una percentuale che arriva al 60%. Il monitoraggio di quanto accade in questi comuni è costante, frutto di un lavoro di coordinamento con la Regione, i Comuni, le procure interessate.

Il 29 luglio scorso Vallefuoco e De Bartolomeo hanno partecipato a un'audizione della III Commissione Speciale del Consiglio regionale della Campania (presieduta da Gianpiero Zinzi di Fi) per fare il punto sul Patto della Terra dei Fuochi. Molti gli aspetti evidenziati dai due comandanti ai componenti dell'organismo consiliare. Persistono, infatti, criticità nell'impiego di risorse umane, strumentali e finanziarie "specialmente nel caso di interventi per incendi con alta magnitudo e una durata superiore alle 3 ore - sottolinea Vallefuoco - come per quello verificatosi nel campo rom di Giugliano".

Di contralto, però, sono molteplici le azioni messe in campo per coordinare al meglio le azioni di tutte le istituzioni coinvolte secondo le rispettive competenze. Gioca un ruolo importante il protocollo sottoscritto il 1 aprile 2014 tra la Direzione regionale dei Vigili del Fuoco e la Sma Campania Spa (partecipata della Regione) grazie al quale la Sma fornisce supporto ai vigili del fuoco sia per quanto riguarda il rifornimento idrico, sia per quanto riguarda i mezzi di movimento terra impiegati per la rimozione dei resti degli roghi. Sempre con la Sma Campania è in fase di completamento la dotazione di tablet a tutte le squadre di intervento. I tablet consentono l'utilizzo di un'apposita applicazione georeferenziata grazie alla quale si individua immediatamente il luogo di un rogo. "Nel contrasto al fenomeno dei roghi - ricorda Vallefuoco - svolge un ruolo fondamentale il protocollo investigativo sottoscritto con la procura partenopea".

Il protocollo stabilisce, infatti, linee investigative specifiche "in base alle quali dopo un intervento di spegnimento i vigili del fuoco recuperano l'eventuale materiale residuo parzialmente combusto e, con la collaborazione delle forze dell'ordine, ne permettono il sequestro ai fini di analisi dello stesso materiale che consentano successivamente di individuare la filiera illecita". Parallelamente, nel Casertano è operativo un analogo protocollo sottoscritto con la Procura di Santa Maria Vetere.

Sempre a supporto delle attività investigative, il corpo dei vigili del fuoco di Napoli è dotato del sistema di video portatili "eXplor" garantito da un progetto PON per la videosorveglianza delle aree esterne di mobilità. "In questo modo - spiega l'ingegnere - si filmano tutte le fasi di spegnimento dei roghi: il momento in cui si arriva sul posto, le fasi salienti degli interventi, fino alla messa in sicurezza dell'area. Questi filmati sono poi a disposizione delle forze dell'ordine. Sia che si tratti di interventi in comuni della Terra dei Fuochi, sia che si tratti di altri interventi".

Altra funzione importante per contrastare i roghi dei rifiuti è l'impiego di uomini del Nucleo regionale NBCR (Nucleare, Batteriologico, Chimico, Radiologico) a sostegno degli interventi dei vigili del fuoco di Napoli. "L'impiego del Nucleo Nbcr - spiega il Comandante Vallefuoco - permette di definire i livelli di protezione dei soccorritori e della popolazione esposta ai prodotti della combustione e, parallelamente, mette in moto le attività di competenza dell'Arpa Campania in materia di igiene e salubrità della popolazione e della sicurezza alimentare". Infine, si registra la collaborazione con la Regione Campania "grazie alla quale dal 1 agosto scorso una nostra unità qualificata è presente nella Sala Operativa Unificata Permanente della Regione.

Una persona esperta e altamente competente per i roghi dei rifiuti". Dal canto suo, e in base all'esperienza maturata, il comandante dei vigili del fuoco di Caserta De Bartolomeo è certo che "una squadra in più oltre a quelle già impegnate nel servizio di soccorso ordinario, dedicata alla lotta agli incendi di rifiuti e da dislocare nella parte più critica del territorio, consentirebbe non solo interventi tempestivi ed efficaci per lo spegnimento dei roghi, ma permetterebbe di ridurre considerevolmente i prodotti della combustione tossici che avvelenano l'aria, riducendo, in sostanza, i danni all'ambiente e alla salute dell'uomo provocati dal protrarsi degli incendi". De Bartolomeo ritiene inoltre che "il modello già applicato mediante convenzione tra Vigili del fuoco e Regione per la lotta antincendi boschiva, ormai collaudato, possa essere applicato anche per fronteggiare con maggiore efficacia il fenomeno dei roghi tossici".

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