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Cronaca

Terra dei Fuochi: pene più severe per chi abbandona e brucia rifiuti

Carcere fino a 6 anni. Il Ministero dell'Ambiente prepara norme speciali, un piano d'emergenza della durata di due anni. Dall'ordine dei medici al via una biblioteca virtuale con ricerche e studi internazionali

Dal Ministero dell'Ambiente sarebbe pronta una legge, che presto sarà presentata al consiglio dei ministri, per inasprire le pene nei confronti di chi abbandona o brucia rifiuti. A riferire la notizia è Daniela De Crescenzo dalle pagine del quotidiano Il Mattino di Napoli.
Carcere fino a 6 anni, quindi, per chi si macchia di questa tipologia di reati (da 2 a 5 anni per rifiuti speciali e da 3 a 6 per quelli pericolosi). Norme speciali che sarebbero valide due anni e legate alla persistenza di una situazione di forte criticità ambientale, è questa la premessa che renderebbe la legge non soggetta allo stop da parte della Corte Costituzionale a seguito dell'inasprimento delle pene in una sola regione. Un 'piano d'emergenza' per la Terra dei Fuochi.

Intanto dall'ordine dei medici e degli odontoiatri di Napoli arriva una nuova iniziativa: una biblioteca virtuale con gli studi e le ricerche più importanti a livello internazionale a disposizione dei medici di città e provincia. Come riferisce l'agenzia Ansa, l'ordine sottolinea in nota ''l'importanza dell'alta formazione della Terra dei Fuochi'' e si propone di contribuire all'aggiornamento costante dei 23.000 medici iscritti.

''Il Consiglio direttivo – spiega il presidente dell’Ordine di Napoli Bruno Zuccarelli - ha deliberato di stipulare un contratto con la Ebsco di Boston, il principale produttori mondiali di banche dati, nonché il maggiore aggregatore di riviste scientifiche in Full Text del mondo. Questo consentirà sia al giovane nuovo iscritto che al professionista più esperto di consultare e di acquisire ogni possibile e utile aggiornamento professionale per affrontare, con la massima sicurezza e competenza, nell’interesse del paziente, i quesiti diagnostici e terapeutici a cui la pratica professionale quotidiana li espone''.

Si tratta di un servizio unico tra gli ordine del Meridione, che prenderà il via dal primo gennaio 2014. Si apre così, assicura ancora l'Ordine dei medici, una nuova stagione per la sanità napoletana: la banca dati sarà a disposizione dei medici e odontoiatri che potranno accedervi con un nome utente ed una password, il tutto senza gravare nel modo più assoluto sui conti della sanità pubblica.

''Il progetto – spiega Zuccarelli – alleggerisce il compito del pubblico, in un momento di tagli e di revisione della spesa. Va inoltre incontro alle esigenze dei colleghi che non sempre hanno la possibilità di accedere ad onerosi abbonamenti a riviste scientifiche. In questo delicato momento storico serviva una scelta di campo e l’Ordine di Napoli non si è tirato indietro''.

Resta anche invariata la quota mensile a carico dei medici di Napoli e provincia, che è la più bassa d’Italia. «In questo modo – continua il presidente dell’Ordine – apriamo una finestra sul mondo anche per quei medici che sono costretti nella solitudine dei propri studi, e che pertanto non hanno frequenti opportunità di confronto e di scambio con altri colleghi. Mettere a disposizione di tutti i nostri iscritti questo servizio significa offrire ai cittadini un la garanzia di potersi rivolgere a medici sempre aggiornati, e dunque sempre più capaci di consigliare le migliori soluzioni terapeutiche possibili".

L'iniziativa, si legge ancora nella nota Ansa, sarà presentata da Zuccarelli, il 5 Novembre, alle ore 11, nella sede dell’Ordine di Napoli in una conferenza a cui è prevista la presenza del Presidente della Giunta Regionale della Campania Stefano Caldoro e di Brian Alper, Medical Director of Clinical Reference and Consumer Health Products della EBSCO e Professore presso la Columbia University.
 

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