Mamma Coraggio: confermate le condanne agli assassini di Teresa Buonocore

Condanna confermata dalla Cassazione per i due assassini di Teresa Buonocore. Diventa definitiva quindi, per Alberto Amendola e Giuseppe Avolio, la pena a 22 anni e 18 anni di reclusione decisa dalla Corte di Assise di Appello di Napoli il 22 maggio 2013. Respinta la richiesta di sconto di pena per Avolio, a causa dell'efferatezza del crimine, della "scientificità e minuziosità della sua preparazione" e della "eccezionale insensibilità umana e morale manifestata".

La donna venne uccisa, nel settembre del 2010, all'interno dell'area aeroportuale di Napoli: per i giudici si trattò di un assassinio la cui condanna non ammette attenuanti, in quanto ampiamente premeditato e giunto al culmine di un'escalation di violenze“. La 'mamma coraggio' di Napoli pagò con la vita la sua testimonianza, nel 2008, al processo contro l'uomo che aveva abusato di una delle sue due figlia e di altre minorenni, Antonio Perillo. Proprio Perillo è ritenuto il mandante di quel brutale omicidio commesso da Amendola e Avolio, per lui la Corte di Appello ha confermato l'ergastolo nello scorso febbraio.

L'omicidio di Teresa Buonocore © Tm News/Infophoto

Per Alberto Amendola, inoltre, è arrivata dalla Cassazione anche la condanna risarcire l'Ordine degli avvocati di Napoli, al quale è stato riconosciuto il diritto a costituirsi parte lesa nel processo per le pesanti intimidazioni subite dall'avvocato napoletano Maurizio Capozzo al quale l'imputato aveva incendiato lo studio, sempre per compiacere il Perillo. L'intimidazione era scattata, spiega la Cassazione, lo riteneva "responsabile di aver creato problemi a Perillo per alcuni abusi edilizi da questi realizzati sul terrazzo della sua abitazione: il legale in un procedimento penale aveva difeso il tenente D.G., denunciato da Perillo per violenza privata commessa nel contesto dell'accertamento dei reati edilizi".