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Cronaca

Omicidio Buonocore, la sorella di Teresa: "Giustizia non è stata fatta"

Niente ergastolo per i due assassini. Delusione tra i familiari della madre coraggio assassinata un anno fa. L'avvocato Coccia: "Sono offesa, i killer hanno ottenuto una specie di regalo"

In un primo momento ha preferito non commentare. "Potrei lasciarmi andare a valutazioni dettate dall'emotività del momento". Queste le prime parole di Pina Buonocore dopo aver udito la sentenza di condanna a 18 e 21 anni dei presunti killer della sorella, Teresa Buonocore, uccisa un anno fa. È evidente a tutti - ha spiegato la donna - che di fronte a un delitto così spietato e alle argomentazioni portate dai pubblici ministeri in aula, chiunque si sarebbe aspettato pene esemplari".

Giustizia dunque non è stata fatta per i familiari della mamma coraggio assassinata un anno fa dopo avere testimoniato al processo contro lo stupratore di una delle sue figlie. E delusa è anche Elena Coccia, avvocato da sempre vicino alla famiglia e legale per il Comune di Portici.

L'omicidio di Teresa Buonocore © Tm News/Infophoto

"Sono offesa - si legge su La Repubblica - Far prevalere le attenuanti generiche in un delitto così efferato vuol dire che, a parere del giudice, il fatto commesso non è così grave e questo mi offende e offende la coscienza civile di tutte le donne, del Comune di Portici e dei napoletani. Né Avolio né Amendola hanno mai dimostrato un minimo segno di pentimento e in cambio hanno ottenuto questa specie di regalo. Non dimentichiamoci che prima di ammazzarla hanno scaricato la foto di Teresa da Facebook e l’hanno seguita. La sera prima sono andati a ballare. Magari hanno stretto tra le braccia una donna e la mattina dopo quelle stesse mani hanno ammazzato una madre che neanche conoscevano".

Omicidio Teresa Buonocore, la commemorazione © Tm News/Infophoto

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