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Cronaca

Giro di tangenti al cimitero: in manette tre dipendenti comunali

Da 50 euro per le incisioni sulle tombe fino a 300 per la manutenzione delle nicchie, ma le ditte versavano anche cifre 'forfettarie' settimanali. L'accusa è di estorsione. I tre sono finiti ai domiciliari

Imponevano tangenti per lo svolgimento di lavori all'interno del cimitero di Secondigliano: per questo tre dipendenti del Comune di Napoli (dei quali non sono stati resi noti i nomi) addetti al servizio cimiteriale sono stati arrestati dalla squadra mobile con l'accusa di estorsione.

Gli agenti hanno eseguito una ordinanza di custodia agli arresti domiciliari nell'ambito di una inchiesta condotta dal pm Giancarlo Novelli e coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco, della sezione reati contro la pubblica amministrazione.

Secondo l'accusa, gli addetti riscuotevano da 50 euro per una semplice incisione fino a 300 euro per la manutenzione di nicchie e cappelle. In alternativa i titolari delle ditte avevano la possibilità di corrispondere una cifra settimanale o mensile senza dover fare alcun rendiconto dei lavori eseguiti.

Tali pressioni, secondo quanto emerso dalle indagini, avevano indotto numerosi imprenditori a rifiutare i lavori commissionati all'interno del cimitero in cui si era creato, sottolinea la procura, un ''vero e proprio monopolio per le pochissime ditte che erano costrette a corrispondere la quota richiesta, non avendo alcuna altra scelta''.
(ANSA)

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