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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Cibo di strada a Napoli, i 14 migliori take away

Secondo dissapore.com, siamo al top: un viaggio nel cibo da asporto partenopeo superiore, da quello più semplice e senza pretese a quello più ricercato

Dal sito gastronomico dissapore.com arriva, ad opera di Prisca Sacchetti, un'interessante guida ai “take away senza rivali” partenopei. Il sito ne ha scelti ben 14, come dire: il cibo da strada napoletano, già di suo un'eccellenza assoluta, al suo meglio.

Non c'è un'ordine gerarchico, si dà per scontato ci troviamo di fronte al top della frittura, classificare non avrebbe senso. La prima tappa del viaggio è in via Domenico Cimarosa 44, dove si trova Friggitoria Vomero. Il locale è storico, venne aperto nel 1938 dalla nonna dell'attuale proprietario Patrizio Acunzo, ed offre i grandi classici del fritto da strada napoletano.
Tocca poi alla Pizzeria Di Matteo in via dei Tribunali 94, uno dei locali più frequentati della città. Il meglio? Frittatine e montanare, nonché la pizza “a portafoglio”. È il turno della focacceria La Focaccia della Signora in via Saverio Altamura 19. Non la semplice salumeria che sembra, ma dal '62 un'ottima rosticceria tra focacce ripiene, rustici e taralli.

Dissapore visita poi la Paninoteca Ciro Mazzella di via Panoramica 27 a 
Monte di Procida, definendo il titolare “emblema dello street-chef napoletano senza saperlo”. “Forse un po’ laido, eppure riesce a volare come una supernova sopra gli altri”, un vero “tempio del panino”. L'antica friggitoria Masardona di via G. Cesare Capaccio 27, poi, è un negozio del dopoguerra, periodo in cui la nonna di Vincenzo Piccirillo preparava la pizza in strada sotto casa: la tradizione vuole che ci si metta in fila per una pizza fritta (cicoli, ricotta di bufala, provola, pepe e basilico) semplicemente inimitabile.

Cibi Cotti in via Ferdinando Galiani 30 (nel Mercatino Rionale Torretta) è clamoroso: una sorta di tavola calda da asporto a cura di nonna Anna. Primi, secondi, piatti unici napoletani, carne, pesce, fritti, contorni, tutto e da portar via. È poi il turno della Gastronomia Augustus di via Toledo 147, un'istituzione ormai (è lì dal 1927), sia bar che pasticceria che un'apprezzata tavola calda e gastronomia con mille specialità campane.
Antica cucina napoletana di via Giacinto Gigante 33 è luogo deputato alla “marenna col palatone”, ma tra le sue specialità ha anche il “filoscio bollente”. Non mancano primi piatti, piatti caratteristici, pesce. L'Antico Tarallificio da Poppella (dal 1950) si trova invece in via Arena della Sanità 148. È famoso per il pagnottiello, un panino con la pasta di pizza farcito – prima della cottura – con formaggio, pepe e cicoli. Naturalmente, ottimi taralli sugna, pepe e mandorle.

La Gastronomia Arfè è la successiva tappa del viaggio di Dissapore. L'esercizio di via Piscicelli a Chiaia è “un ritrovo per gastrofanatici della prima ora”. Propone il meglio della salumeria locale nonché prodotti come tortani, sfoglie, pasticceria napoletana e crostate. Tocca poi a Gourmeet Napoli in via Alabardieri 8/11, una sorta di Eataly per novizi dello street food.
Si prosegue con Eccellenze Campane in via Brin 69, ambizioso progetto di un Eataly più piccolo. All'interno Timpani e Tempura, la bottega di Antonio Tubelli, la pizza e il panuozzo di Gragnano dei fratelli Manzi. È il turno quindi di Esterina Sorbillo Pizza Fritta in piazza Trieste e Trento 53 e via dei Tribunali 32, del famosissimo Gino Sorbillo.

Si chiude con I fritti di Serafino in via Gianlorenzo Bernini 8 e Passione di Sofì in via Toledo 206. Il primo ha come specialità il “cuoppo” di pesce fritto (anche con verdure), il secondo – oltre le classiche zeppole, scagliuozzi, ciurilli, calzoni e montanare – anche alici fritte, frittelle di baccalà, ed arancini con un ripieno al pistacchio verde di Bronte.

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