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Stupro di gruppo di due trans, il corteo: "Vogliono insabbiare tutto"

Dopo la violenza subita da due turiste ai Quartieri Spagnoli, manifestazione di protesta della rete transfemminista: "Le istituzioni preferiscono dimenticare per non macchiare l'immagine di Napoli"

Trecento persone sono scese in strada in segno di solidarietà alle due donne trans stuprate ai Quartieri Spagnoli da un gruppo di cinque uomini lo scorso venerdì 13 gennaio. Il corteo, organizzato da 'I'm Queer any problem' ha visto la partecipazione di diverse sigle della rete transfemminista napoletana. La manifestazione è partita da piazza Dante. 

"Dopo una settimana già non c'è più traccia di questa tragedia - afferma Raffaele Borzacchiello, portavoce del movimento - Se fosse accaduto a donne eterosessuali e cis (quando l'identità di genere di una persona coincide con il genere assegnato alla nascita, ndr) ci sarebbe stata una risonanza maggiore. Invece, è probabile che le istituzioni non vogliano che se ne parli per non macchiare l'immagine di Napoli. Si è parlato di turiste, ma la verità è che episodi di questo tipo non sono rari in questa città e nel resto d'Italia, uno dei pochi paesi senza una legge sulla violenza di genere". 

Il corteo ha attraversato le strade del centro città. Da piazza Dante ha imboccato via Toledo, fino a piazza Municipio. Diverse le testimonianze di discriminazione di appartementi alla comunità trasfemminista: "So cosa significa subire violenze. Siamo discriminate anche nella violenza. So cosa significa non riuscire a trovare lavoro, o una casa perché nessuno vuole dartela in affitto. Senza contare che l'Asl non è pronta ai percorsi di transizione. E' giunto il momento che le istituzioni ascoltino le necessità di questa comunità".     

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