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Cronaca Fuorigrotta / Piazzale Vincenzo Tecchio

Napoli-Bologna, la Questura vieta ai tifosi felsinei l'ingresso con lo striscione per Aldrovandi

Tifosi bolognesi costretti anche a pagare un multa di circa 160 euro. Volevano commemorare il ragazzo ferrarese ucciso nel 2005 da quattro poliziotti. Il padre su facebook: "Come è difficile crescere in Italia, figlio mio"

Alcuni tifosi del Bologna, ieri pomeriggio, sono stati multati durante un controllo di polizia per aver cercato di portare all'interno dello stadio San Paolo uno striscione che ritrae Federico Aldrovandi, il diciottenne ferrarese ucciso il 25 settembre del 2005 da quattro poliziotti. Lo rende noto il padre Lino Giuliano Aldrovandi, scrivendo su facebook: <<Oggi a Napoli, dalla Questura è stata contestata a ragazzi tifosi del Bologna la seguente violazione al regolamento d’uso dello stadio San Paolo: “In possesso di uno striscione raffigurante il volto di Federico Aldrovandi striscione per il quale non vi era autorizzazione all’ingresso all’interno dello Stadio, pertanto lo striscione viene sequestrato…” con sanzione di euro 166, 66. La storia di Federico è pubblica, ed esiste una sentenza definitiva che la rende pubblica e dove 4 agenti furono condannati per averlo ucciso. Il quasi cercare di soffocarla, di nasconderla, non aiuta nessuno. A volte mi verrebbe da far vedere e ascoltare tutta la documentazione di cui sono in possesso, con le immagini cruenti del suo cuore spezzato, e non solo, creatisi anche attraverso i media, sull’assurdo e orrendo caso di Federico. Ma preferirei che Federico fosse ricordato per quello che era in vita, non per quello che ha dovuto passare da morto>>.

"Vorrei un po’ di pace e serenità, e limitarmi ogni tanto a sorridere con il cuore a quell'immagine se esposta, quasi pensandoti lì con quei ragazzi a incitare la vita, perchè è quello che in fin dei conti si tratta. Ma c’è ancora tanta ottusità, mio Federico, verso quel minimo di rispetto e dignità che tre gradi di giudizio ti restituirono, anche se in minima parte, condannando gli autori della tua assurda morte. Lino, papà di un ragazzo ucciso senza una ragione da quattro agenti in divisa", scrive Lino Giuliano Aldrovandi. 

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