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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Castellammare di stabia

San Catello davanti alla casa del boss, il sindaco non ci sta

Querelle a Castellammare di Stabia tra il primo cittadino e il vescovo. Bobbio si oppone alla sosta decisa dai "portatori" della statua del patrono e abbandona la processione. "Giustificazioni non ammissibili"

Avrà un seguito giudiziario la 'sosta' del Santo Patrono davanti alla casa di un camorrista, durante la processione rituale di domenica mattina a Castellammare di Stabia. La vicenda è, infatti, finita in un'informativa che sarà trasmessa dai carabinieri alla Prefettura e alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata.

Al centro del contrasto che, secondo quanto raccontano alcuni organi di stampa, ha visto protagonisti il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, ex magistrato, e l'arcivescovo di Sorrento-Castellammare, monsignor Felice Cece, prossimo alla pensione, ci sono questioni di ragione morale. L'itinerario e le soste della processione del patrono, San Catello, vengono decise dai 'portatori' della statua del santo. E sono stati loro, a ribadire che, dopo la consueta sosta e le preghiere nello stabilimento della Fincantieri di Castellammare di Stabia, la statua sarebbe stata posata davanti alla casa di un noto camorrista stabiese, come accade ogni anno da decenni.

Anche a gennaio scorso, infatti, era stato seguito lo stesso rituale. Il sindaco Bobbio, in quell'occasione non c'era, ma domenica invece sì e si è opposto alla tappa. A tentare di mediare, l'arcivescovo Cece che ha spiegato al primo cittadino che la sosta non si riferiva a un atto di venerazione nei confronti di persone, bensì avveniva davanti alla Chiesa di Santa Fara, che si trova dieci metri prima dell'abitazione del personaggio contestato dal primo cittadino. Bobbio ha fatto presente che si tratta di una chiesa chiusa tutto l'anno e che, quindi, meglio sarebbe stato sostare dieci metri prima. Quando i portatori hanno deciso, comunque, di fare la sosta il sindaco, ha messo via la fascia tricolore e ha ritirato il Gonfalone. La statua del santo è stata poggiata a terra per un istante, la processione è proseguita e il sindaco ha ripreso la fascia tricolore con cittadini al seguito.

"Finché non avrò assicurazioni chiare dall'Arcivescovado di Sorrento-Castellammare che la sosta davanti alla casa del camorrista non verrà espunta dal passaggio della processione del Patrono di Castellammare di Stabia, l'amministrazione comunale ritirerà il gonfalone e ogni rappresentanza nel corteo". Bobbio ha così deciso che i simboli del Comune non presenzino in futuro il rito con cui la festa del patrono della città viene celebrata due volte all'anno, in gennaio e in maggio. "In maggio dello scorso anno, io non ero al corrente di questa assurda sosta che viene apparentemente motivata come una sorta di venerazione alla santa di una chiesa che rimane chiusa per quasi tutto l'anno - racconta Bobbio - E quando a gennaio scorso i portatori stavano per effettuare il simbolico gesto di 'rispetto' passando davanti all'abitazione del camorrista, io urlai di procedere e questi, presi alla sprovvista, non fecero in tempo a fermare il corteo, continuando la processione".

"Quest'anno - dice il sindaco - ho voluto anticipare le loro intenzioni, impartendo un ordine ben preciso, di evitare questa sosta. Ma i portatori si sono ribellati. Da parte del Vescovo mi sarei aspettato di essere spalleggiato, invece ho dovuto ascoltare delle giustificazioni non ammissibili". "Ho provveduto - conclude Bobbio - che un'informativa venisse inviata alla Prefettura e alla Procura della Repubblica sui fatti accaduti. E il prossimo anno l'amministrazione sarà presente in processione solo se dall' Episcopio verrà garantita una modifica delle soste del percorso, che dovrà evitare genuflessioni davanti alla casa dei camorristi". (Ansa)

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