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Cronaca Somma vesuviana

Sequestrata azienda a imprenditore vicino alla camorra

Sequestro da 600mila euro eseguito dagli genti della divisione anticrimine-sezione misure di Prevenzione patrimoniali della polizia. Destinatario del provvedimento Francesco Gifuni, imprenditore ritenuto vicino al clan Panico-Perillo

Un'azienda del valore di 600 mila euro è stata sequestrata a Francesco Gifuni, imprenditore, ritenuto vicino al clan camorristico “Panico-Perillo”, egemone nei comuni del Napoletano di Sant'Anastasia, Somma Vesuviana e limitrofi.

Il provvedimento è stato eseguito dagli agenti della divisione anticrimine-sezione misure di Prevenzione patrimoniali della polizia.

Fin dal 2001, quando fu costituita la società 'G & P Plast', oggi inattiva, Gifuni ha avuto contatti con esponenti anche amicali del clan. La società era stata costituita infatti assieme a Ciro Perillo e l'amministratore unico era il fratello di quest'ultimo, Umberto. I figli del capo clan Gerardo, entrambi affiliati al gruppo criminale. La società ha avuto rapporti nel 2005, oltre che con il capo clan Gerardo, anche con Pasquale Maione, affiliato all'organizzazione criminale.

Il decreto di sequestro è stato emesso su proposta del Questore di Napoli. Proposta formulata nell'ottobre 2007, a seguito di complesse indagini che hanno consentito di rivelare la sproporzione tra i redditi denunciati e gli investimenti posti in essere da Gifuni.

Sono stati sequestrati tutti i beni strumentali dell'azienda "Ditta individuale Vesuviana Metalli di Gifuni Francesco", sita in Somma Vesuviana che, nel solo anno 2007, ha registrato un volume d'affari pari a circa 7 milioni di euro.
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