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Cronaca

Scafati, parla il sindaco: “Ho preteso che mia figlia andasse a scuola”

Caos e tensioni contro la decisione di riaprile la scuola media Martiri d'Ungheria a Scafati. Il sindaco Pasquale Aliberti ha ricevuto ingiurie e minacce telefoniche e commenta: "Il 'caso' di Scafati è un fatto isolato che sarebbe potuto capitare in qualsiasi città

La decisione di riaprire la scuola media Martiri d'Ungheria a Scafati, decisa dopo un un tavolo tecnico tra le istituzioni, i vertici sanitari locali e la responsabile del Servizio Epidemiologia e Prevenzione si sta ripercuotendo sul sindaco del comune Pasquale Aliberti.

I genitori sono contrari alla riapertura della scuola frequentata dalla piccola Emiliana D'Auria e il primo cittadino ha confidato di aver ricevuto anche minacce telefoniche.
 

  Gli umori generali non possono prendere il sopravvento sui pareri scientifici  

Ha dichiarato il sindaco Aliberti: "Il 'caso' di Scafati, che riguarda la bambina di 11 anni, è un fatto isolato una pura casualità che sarebbe potuta capitare in qualsiasi altra città d'Italia, dove, nessuna scuola ha chiuso i battenti".

Secondo Aliberti "Di fronte a questa situazione di panico generale è a dir poco encomiabile l'azione messa in campo dai dirigenti scolastici attraverso l'informazione degli studenti e attraverso l'insegnamento delle norme basilari di prevenzione. Comprendo, al contempo, la paura dei genitori, ma non posso assecondarla rischiando di diffondere il panico se non ci sono le condizioni per allarmarsi".

Un'annotazione personale. "Da padre, questa mattina, ho preteso che mia figlia andasse a scuola e che mia nipote, alunna della scuola media di via M.D'Ungheria facesse lo stesso. Ho inteso, in questo modo, dare per primo il buon esempio, ma evidentemente alcuni genitori non hanno compreso questa scelta, prendendo di mira la mia famiglia. E' inutile proseguire su questa strada. E' necessario capire che gli umori generali non possono prendere il sopravvento sui pareri scientifici, ragion per cui il nostro unico referente resta il Ministero della Salute. Se il sindaco di Pompei, che oggi riaprirà le scuole, é in grado di suggerire alla nostra Amministrazione e al Ministero della Salute un modo per ridimensionare la diffusione del virus, saremo ben contenti di seguire il suo esempio", annota polemicamente Aliberti. Infine, senza mezzi termini, la condanna dell'atteggiamento di chi, "tra il corpo docente e non, contribuisce ad aizzare la popolazione e nello specifico i genitori contro la mia persona, affermando che la decisione di chiudere le scuole è da attribuire ad una mia libera scelta. Questo non è assolutamente vero".

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