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Cronaca

Napoletani scomparsi in Messico, individuati i responsabili: "La verità è vicina"

Lo rivela l'avvocato della famiglia Russo-Cimmino. "Ora è tutto molto chiaro". Dei tre napoletani non si hanno notizie dal 31 gennaio. La figura chiave è don Angel, "l'uomo dai denti di platino"

Importanti novità emergono dalle indagini sui tre napoletani (Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino) scomparsi in Messico dal 31 gennaio. A rivelare gli ultimi dettagli, all'Ansa, è l'avvocato delle famiglie Russo-Cimmino, Claudio Falleti: "I fatti ora sono chiari e trasparenti. I responsabili hanno nomi e cognoli e la vicenda è ricostruita perfettamente. Ora la verità è a portata di mano". Ricordiamo che le indagini erano ferme da troppo tempo: l'ultima svolta portò all'arresto di quattro poliziotti, tre dei quali indagati di sparizione forzata. Avrebbero venduto i tre napoletani a una banda armata per 43 euro.

I tre sarebbero stati condotti in una località di montagna dove ad attenderli c'era il vice capo della polizia di Jalisco, Hilario Farias Mejia, e 
don Angel, personaggio del posto piuttosto noto, e il cui nome era emerso già a fine febbraio. "Aveva un dente di platino", dicono i poliziotti rinviati a giudizio. Arrivati all'appuntamento con don Angel, i tre poliziotti avrebbero sentito l'uomo parlare di un altro luogo in cui era già stato portato Raffaele Russo. "Li portiamo dove c'è l'altro italiano", avrebbe detto don Angel. Nessuna misura cautelare è stata emessa, al momento, nei confronti dell'uomo. Il vice capo di polizia, Farias Mejia, è ancora ricercato. 

 

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