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Cronaca

Scomparsi in Messico: "Russo usava una falsa identità"

A dichiararlo sono fonti dell'Ufficio del procuratore di Jalisco. Il sospetto delle autorità messicane è che i tre partenopei scomparsi siano finiti nelle mani del potente cartello della malavita locale

La vicenda dei tre napoletani scomparsi in Messico sta assumendo sempre di più i connotati di un giallo internazionale. Dopo la notizia dell'arresto di tre poliziotti sospettati di essere implicati nel caso, fonti dell'Ufficio del procuratore di Jalisco hanno diffuso un nuovo comunicato.

Secondo le autorità messicane uno degli scomparsi, il 60enne Raffaele Russo, si sarebbe registrato con un falso nome in alcuni hotel facendosi chiamare generalmente Carlos Lopez.

L'inferno dello stato di Jalisco: migliaia di omicidi l'anno

Secondo le autorità messicane, Russo - scomparso insieme al figlio Antonio e al nipote Vincenzo Cimmino - aveva precedenti per frode, e si dedicava alla vendita di generatori elettrici contraffatti.

Il sospetto della procura dello stato di Jalisco è che i tre potrebbero essere stati rapiti dal Cartello di Jalisco Nuova Generazione, la più importante organizzazione criminale del Messico.

Giallo sui precedenti del 60enne, le accuse dal Messico

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